Cominciano ad arrivare le cure, dall’Italia, per le decine di ragazzi italiani sintomatici bloccati a Malta dopo essere risultati positivi al Covid. Dopo l’allarme lanciato dal Comitato Cura Domiciliare Covid-19, l’ambasciata italiana guidata dall’ambasciatore Fabrizio Romano si è mobilitata e nella notte tra venerdì e sabato ha organizzato in collaborazione con Malta Tourism un servizio di pullman per radunare la maggior parte dei ragazzi in un albergo a 4 stelle di St.Julians, il Marina Hotel Corinthia Beach Resort, trasformato in Covid hotel. Il consolato ha anche pubblicato sui social l’appello a tutti i turisti italiani presenti sull’isola a mettersi in contatto, in caso di difficoltà, con una mail all’indirizzo consolare.lavalletta@esteri.
La Farnesina sottolinea che sono stati “svolti passi di sensibilizzazione presso le competenti autorità locali, anche ad alti livelli, al fine di consentire il rientro in Italia di coloro che sono risultati negativi al tampone, ma per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni”.
“Il gruppo di 80 studenti italiani in quarantena a Malta causa Covid si trova in un hotel di lusso, con assistenza sanitaria e cibo adeguati, grazie alle nostre reiterate sollecitazioni e all’attenta collaborazione dell’Ambasciata italiana”, fa sapere Stefano De Angelis, direttore generale del tour operator Giocamondo Study di Ascoli Piceno. “Abbiamo anche attivato – informa – un servizio di supporto, coprendo inoltre le spese di soggiorno fino al 22 luglio dei giovani e delle loro famiglie”.
“L’emergenza – ricorda una nota – è scattata lo scorso 7 luglio e la mattina dopo, individuati i 21 casi positivi, la Pubblic Healt di Malta ha bloccato in quarantena i giovani e tutto lo staff”. “I ragazzi, inizialmente rimasti soli, sono poi stati assistiti dal nostro personale” aggiunge De Angelis che subito si è recato a Malta per coordinare l’emergenza. “Sabato, visto il blocco dello staff in loco, in solo 48 ore la mia organizzazione dall’Italia ha inviato a Malta altri sei operatori per rafforzare il supporto ai ragazzi in quarantena, garantendo supporto psicologico e tenendo le famiglie costantemente informate. Nessuno tra i ragazzi e i familiari – assicura – sarà lasciato solo in questa situazione”.
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, riferisce De Angelis, “abbiamo dovuto forzare la mano a fronte di protocolli sanitari maltesi discutibili che, in questi casi, non prevedono visite dei medici, ma solo consulenze telefoniche o trasferimento in ospedale. Da parte nostra, – aggiunge – pur non avendo responsabilità sanitarie e avendo previsto per i nostri gruppi di giovani in soggiorno disposizioni anticovid rigidissime, ci siamo fatti concedere tanti permessi speciali dalla Public Health per quanto riguarda l’autorizzazione a far entrare nuovo personale in questo hotel: trattandosi di minorenni non potevano non acconsentire che altri operatori si prendessero cura degli studenti. Le spese per la quarantena di ragazzi e familiari – conclude – saranno coperte dall’assicurazione per il Covid che Giocamondo Study aveva precauzionalmente fatto sottoscrivere”.