Turismo sotto attacco delle mafie, fa gola Giubileo

“Il turismo italiano è sotto attacco. Oltre 7mila aziende vulnerabili rischiano di diventare ghiotta preda dei sodalizi criminali, con la ‘ndrangheta, Cosa Nostra, camorra, criminalità pugliese e lucana che si infiltrano nei settori dell’ospitalità, dalla ricettività alberghiera alla ristorazione passando per l’intermediazione. Debiti erariali, prestanome legati ai clan e una fragilità imprenditoriale sempre più diffusa creano le condizioni ideali per un controllo mafioso”. Lo dice il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio commentando lo studio dedicato (vedi news).

“Eventi internazionali come le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e il Giubileo 2025 – precisa Raffaele Rio – non fanno che amplificare il rischio di infiltrazioni. L’Italia è oramai un paese a quasi assoluta dominanza ‘ndranghetista. Soltanto il sistema camorristico sembra minare il predominio delle ‘ndrine sul sistema turistico italiano. In questo scenario, le mafie stanno costruendo un welfare criminale che piega gli imprenditori in difficoltà. Promettono sopravvivenza finanziaria, coprono i debiti e garantiscono liquidità facendo pagare un prezzo altissimo, il controllo o l’acquisizione totale delle aziende. Questo sistema perverso non solo rafforza il potere delle famiglie criminali sul territorio, ma alimenta un circuito di riciclaggio, usura ed estorsioni che soffoca l’economia legale del nostro Paese. Non possiamo permetterci – aggiunge – di sottovalutare questa emergenza. Salvaguardare il settore turistico non è solo una questione economica, ma un intervento strategico per tutelare la legalità e garantire la sostenibilità del nostro modello socio-economico. Fondamentale è rafforzare, a più livelli istituzionali e territoriali, una costante attenzione nell’attività di prevenzione dei relativi tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Una risposta decisa – conclude Raffaele Rio – è indispensabile per proteggere la sicurezza delle imprese e la credibilità del Paese sul piano internazionale” conclude.

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