“Nel 2014 solo 65.811 persone si sono registrate al nostro sito per segnalarci la loro presenza all’estero e la maggior parte di questi non sono turisti ma lavoratori di Ong oppure di imprese. Il nostro sito, che contiene gli avvisi sulle destinazioni a rischio e tantissime altre informazioni, è stato visitato solo da 3.798.456 persone e le schede consultate sono state solo 18.318.562. Bisogna che la gente capisca quanto è importante registrarsi”. Lo dice Claudio Taffuri, capo dell’unità di crisi della Farnesina parlando del sito www.viaggiaresicuri.it e delle due sezioni Viaggiare sicuri (Informatevi) e Dove siamo nel mondo (Informateci) al convegno “Globalizzazione del rischio e Turismo consapevole” organizzato da Astoi Confindustria Viaggi.
“Ad esempio – spiega Taffuri – durante l’attentato al Bardo uno dei pochissimi cittadini che si era segnalato è stato raggiunto al cellulare, guidato da remoto fuori dal museo e fatto entrare al sicuro dentro al Parlamento”. Anche nel recente terremoto del Nepal – secondo Taffuri – l’Unità di crisi avrebbe agito più velocemente e più efficacemente se i viaggiatori si fossero registrati. “Su Viaggiare Sicuri non avevamo nemmeno una decina di iscritti. Alla fine tra aerei militari, aerei civili, elicotteri abbiamo riportato a casa oltre 400 connazionali”.
