giovedì, 28 Marzo 2024

Viaggi d’affari battono tecnologia: trasferte in calo solo dell’8%

Nel mondo del business, la tecnologia non è ancora riuscita a soppiantare gli incontri d’affari face-to-face e dunque i viaggi d’affari. Skype, conference call e simili sono visti solo come ottimi supporti per conservare e mandare avanti una relazione di lavoro. E le aziende italiane continuano a preferire gli incontri d’affari face-to-face. Secondo una ricerca condotta da HRS, con l’avvento delle tecnologie di comunicazione il volume delle trasferte di affari si è ridotto solo dell’8%.

Perché, come confermano anche altre ricerche internazionali, puntare sui viaggi d’affari porta in breve tempo a un aumento sia dei ricavi, sia dei profitti aziendali. Ad esempio, secondo un recente studio condotto dalla Oxford Economics, ogni euro investito in viaggi corrisponde a 10,50 euro di ricavi aggiuntivi e a 2,90 euro di nuovi profitti.

Risulta evidente come tagliare il budget destinato al business travel sia un reale vantaggio per le aziende concorrenti. Chi ha effettuato questa scelta ha registrato un calo del 17% nei profitti nel primo anno.  

Dall’indagine di HRS, il 77% delle persone crede che le riunioni fuori sede rappresentino un lusso imprescindibile; l’85% crede che gli incontri faccia a faccia portino  maggiori probabilità di produrre soluzioni innovative; e l’82% crede che le riunioni “fisiche” riescano a tirar fuori il meglio dalle persone. Secondo gli intervistati, il contatto diretto porta a rapporti più profondi e duraturi e a un aumento delle vendite/acquisizione di nuovi clienti.

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