Una ‘fly-bag’, cioè una ‘borsa-involucro’ con cui avvolgere la stiva o la cabina di un aereo per mitigare l’effetto di una bomba nascosta dentro i bagagli: a sviluppare quello che è il primo contenitore anti-bomba tessile, capace di proteggere velivoli e passeggeri da esplosioni, è un’azienda italiana con sede a Genova.
Questa ‘fly-bag’ ha un peso contenuto ed è stata prodotta come prototipo in tre versioni diverse: una per la stiva di aerei a fusoliera stretta (tipo Airbus A320, quello fa servizio su tratte regionali), una per i contenitori per bagagli usati negli arerei a fusoliera larga (tipo Boeing 747, utilizzati nei voli intercontinentali), e una per ordigni eventualmente introdotti nella cabina passeggeri. Il sistema è coperto da brevetto internazionale ed è stato certificato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza dell’Aviazione (Easa).
“Con ‘Fly-Bag’ – spiega Donato Zangani, responsabile coordinatore del progetto ‘Fly Bag’ per l’azienda D’Appolonia – che alza il livello di protezione dell’aereo quando è già in volo, vogliamo contribuire a rendere il settore aeronautico ancora più sicuro”.