Previsioni pessimistiche da Federalberghi sull’andamento delle ormai imminenti vacanze di fine anno. “La flessione di italiani in vacanza che verrà registrata durante le feste di Natale e Capodanno è paragonabile ad un fuoco che cova sotto la cenere” sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di un’indagine previsionale sulle vacanze di Natale e Capodanno degli italiani, realizzata con il supporto tecnico dell’istituto ACS Marketing Solutions.
“Complessivamente 11,8 milioni di italiani effettueranno una vacanza tra Natale e Capodanno, -prosegue Bocca – pari ad una flessione dell’1,6% che si somma al calo del 3% registrato l’anno scorso. Ciò vuol dire che 48 milioni di italiani non si sposteranno affatto di casa durante le festività e di essi addirittura 30 milioni non lo faranno per motivi economici. Occorrono dunque misure urgenti – sottolinea Bocca – per ridare liquidità alle famiglie o si rischia un ulteriore crollo dei consumi turistici. Mentre la domanda interna langue – conclude Bocca – ci vediamo negare anche gli strumenti necessari per intercettare la clientela internazionale. I costi di gestione, il peso della burocrazia e la pressione fiscale salgono. A pochi mesi dall’Expo, le delegazioni estere dell’Enit sono state decapitate, la riforma dell’istituto langue, i provvedimenti attuativi del decreto turismo non sono stati ancora emanati e la legge di stabilità ha di fatto ignorato il settore. È ora di capire se questo Paese vuole investire seriamente sul turismo o se invece è un tema buono solo per le chiacchiere da salotto”.
Secondo l’indagine, a Natale l’88% resterà in Italia (rispetto al 91% del 2013) ed il 12% andrà all’estero (rispetto al 9% del 2013) mentre a Capodanno il 69% resterà in Italia (rispetto al 76% del 2013) ed il 31% andrà all’estero (rispetto al 24% del 2013).
Il giro d’affari si aggirerà intorno ai 7,8 miliardi di euro (+12% rispetto al 2013), completamente frutto dell’impennata di italiani che si recheranno all’estero, sulla scia sia della riapertura del mercato del Mar Rosso sia attratti dalle grandi capitali europee.