In tempi di crisi, esiste un modo originale – e conveniente – per programmare le ferie. Basta controllare i Paesi nei quali le banconote nel proprio portafoglio hanno un valore maggiore. L'esperimento è stato lanciato dagli analisti di Unicredit Bank Austria, ma può essere replicato anche per gli italiani, visto che il livello di partenza attribuito ai due Paesi (Austria e Italia) è comunque a quota 100.
Dunque, secondo quanto riporta Repubblica.it, 100 euro in tasca a un italiano si trasformano in ben 153 euro se si visita l'Ungheria, o 158 euro in Turchia. Tiene bene anche la Croazia, che pur essendo leggermente più cara dello scorso anno presenta comunque un conto più favorevole e 100 euro si trasformano in 133. Slovenia e Portogallo sono sempre mete economiche, ma anche la Spagna offre qualche piccolo vantaggio, con un valore indicato in 107 euro, come lo scorso anno.
Stesso discorso anche per le destinazioni fuori dal Vecchio Continente, dove l'euro si è particolarmente rafforzato nei confronti delle divise africane. Sud Africa ed Egitto sono i Paesi più indicati in questo senso, ma non mancano destinazioni in Asia e Americhe. In Brasile, per esempio, l'euro ha un potere d'acquisto superiore del 6% circa rispetto all'anno scorso, e anche Australia e Nuova Zelanda sono più a buon mercato rispetto all'anno scorso, nonostante in valore assoluto siano più cari e i 100 euro italiani lì valgano meno.
Menzione particolare al Giappone, dove le politiche di deprezzamento dello yen hanno cambiato radicalmente anche il potere d'acquisto dell'euro. Per la prima volta l'arcipelago nipponico risulta meno caro dell'Italia, a seguito di un incremento del valore degli "euro vacanzieri" del 24% su base annua. Al contrario, la Svizzera mantiene il suo ruolo di "Paese caro": lì 100 euro si trasformano in soli 67 euro.