Ammonta a circa 200 miliardi di euro la base imponibile dell’Irap evasa in Italia, la stragrande maggioranza da parte del commercio, alberghi e ristoranti. Questa la fotografia tracciata dal Dipartimento delle Finanze e contenuta nella relazione sui risultati alla lotta all’evasione fiscale comunicata dal Ministero dell’Economia alla Camera, secondo cui gli incassi per il recupero dell’evasione dovrebbero raggiungere quota 6,3 miliardi di euro contro i 5,6 miliardi del 2008. In base ai dati sull’Irap, riferiti al periodo 2002-2004, l’80% dell’evasione totale avviene per il commercio, alberghi, ristoranti trasporti e altri servizi. Nel dettaglio la percentuale di evasione dell’Irap è pari al 35,9% per il comparto commercio, alberghi e ristoranti e per il 31% nei trasporti e altri servizi. Dati che non piacciono a Federalberghi che contesta la decisione del rapporto di aggregare il loro comparto con quelli del commercio, in specie al dettaglio. “È infatti già incongruo e statisticamente scorretto – si legge in una nota di Federalberghi – aggregare alberghi e ristoranti, due tipi di attività con caratteristiche profondamente differenti l’uno dall’altro. Riprova ne sia che i dati studi di settore 2005, ultimi disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, danno una media di ricavi totali per il comparto ‘servizi di ristorazione’: 338 mila euro; comparto ‘bar, caffè, gelaterie’: 176 mila euro; comparto ‘esercizi alberghieri’: 573 mila euro. L’incongruenza è ancora più evidente, se ai primi due si aggiunge anche il commercio, all’interno del quale si colloca, per esempio, il commercio al dettaglio. Federalberghi-Confturismo chiede pertanto che il Governo faccia chiarezza sul modo di pubblicizzazione dei dati, al fine di evitare facili strumentalizzazioni che danneggiano gravemente un settore già in forte difficoltà.