(di Toti Piscopo) Ripartono da Baveno, sulle rive del lago Maggiore, le stagioni turistiche più lunghe dell’anno dove si sono ritrovati nove ministri del Governo Meloni, insieme a tutti gli assessori regionali al turismo, i numeri uno del comparto con i tecnici delle associazioni di categoria, opinion leader e operatori dell’informazione. Un grande consulto voluto dalla ministra Daniela Santanchè per fare il punto sullo stato di salute del turismo in Italia, che sembra essere uscito dal coma irreversibile. Dunque il turismo come un illustre paziente che si vuol rigenerare per rimetterlo in pista e farlo concorrere con dignità per il posto che gli compete sui mercati e nel panorama turistico internazionale.
Una rigenerazione che parte dalla motivazione principale che non si può correre da soli ma va costituita una squadra in grado di competere per poter vincere. Ed a Baveno si è voluto riaffermare questo principio, espressione di una forte volontà del Governo nazionale in prima battuta e dei Governi regionali rappresentati dai rispettivi Assessori al Turismo, alla vigilia della trasformazione dell’Enit in spa.
In pratica è stato punto di arrivo e di ripartenza per archiviare modelli obsoleti e delineare possibili strategie utili a potenziare e rilanciare questo settore economico particolarmente produttivo e democratico, in grado di ridistribuire ricchezza in proporzione all’impegno professionale ed imprenditoriale che ognuno di noi è in grado di impiegare.
E la destagionalizzazione sembra essere il primo obiettivo e la trasversalità il secondo, attraverso cui poter costruire un modello di organizzazione efficiente per tutto il Paese. Un modello che, attraverso il turismo, possa essere strumento di rilancio del made in Italy in un momento storico in cui viene riconosciuta la grande attrattività del nostro Paese e dei suoi prodotti.
Concetti cari a questo giornale e assolutamente condivisibili, avendoli più volte, particolarmente in quest’ultimo quinquennio, anticipati e sostenuti e che oggi cominciano a diventare patrimonio comune. Per questo la ministra ha più volte fatto appello, nei suoi interventi a riscoprire quell’orgoglio nazionale, che costituisce il punto di forza e di ripartenza per riqualificare l’offerta turistica nazionale. Una riqualificazione che parte dall’accessibilità e dalla sostenibilità ma anche dalla digitalizzazione e da una legislazione più aderente alle esigenze delle imprese e del mercato. Il turismo dunque al centro di una grande azione di rilancio.
Concetti ribaditi da Giorgia Meloni che, nel suo intervento in videoconferenza (guarda qui), ha fatto cenno alla visione strategica di sviluppo del turismo, annunciando uno stanziamento di 300 milioni di euro dal Pnrr e ribadendo apprezzamento per l’operato della ministra Santanchè.
In questa chiave, questa grande assise ha assolto alla sua funzione fondamentale di centro di ascolto con i vertici delle associazioni e il mondo imprenditoriale tutto chiamato ad un senso di mobilitazione complessiva proprio perché il turismo è un movimento economico che non può calare dall’alto ma deve partire dal basso, e le sue potenzialità vanno stimolate e valorizzate. Ma anche di concertazione puntando a delineare delle linee strategiche di sviluppo possibile da verificare e sviluppare con gli assessori regionali al turismo, che sarà delineata entro poco tempo e presumibilmente presentata alla Bit di Milano a febbraio 2024.
Insomma, un cambio di passo e di paradigma di cui si è fatta protagonista Daniela Santanchè che, da ottima padrona di casa, ha affrontato il dibattito con linguaggio chiaro, piglio imprenditoriale e toni da pasionaria (guarda qui l’intervento). Certo adesso viene la parte più difficile quella di trasformare le parole in fatti e non ci sarà più tempo per le sbavature.
In quest’ultimo weekend sono emersi pochi distinguo e un cauto ottimismo, ma certo è emersa la forte volontà di concedere ampio credito a questo Governo che sembra aver messo il turismo al centro dell’attenzione delle sue azioni future. Il mondo imprenditoriale privato ha apprezzato e si è reso disponibile, come sempre, ad operare in sinergia per il conseguimento del bene comune di cui il turismo è un asset principale.