Il tartufo si candida a Patrimonio Unesco. Degiacomi: sarà candidatura di cultura


L’Italia candida i territori associati alle “Città del tartufo” nella Lista del patrimonio immateriale Unesco. 

“Quella della sapienza del tartufo è una candidatura nazionale portata avanti dall’associazione dei territori a vocazione tartufigena – ha detto Antonio Degiacomi, presidente del Centro nazionale Studi sul Tarfufo – Non è pertanto né una candidatura di prodotto né geografica, ma un tributo alla cultura, alla sapienza immateriale che da secoli viene tramandata dai cercatori. Nel rito della cerca alle preziose trifole ci sono aspetti antropologici, pratiche agricole con spiegazioni empiriche ma anche magiche”.   

L’associazione delle ‘Città del tartufo’, insieme al Centro studi nazionale sul Tartufo che ha sede ad Alba (Cuneo), hanno presentato al Mibact una relazione tecnica per la candidatura supportata da 60 videointerviste, realizzate dalle Università di Pollenzo e di Siena, che descrivono lo speciale rapporto con la natura, e con l’universo in genere, nella caccia a questi diamanti della terra.
Nei primi mesi del prossimo anno il Mibact dovrà valutare questa candidatura che ha tra gli obiettivi anche il rilancio di aree potenzialmente tartufigene e il ritorno in produzione di alcune tartufaie. 

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