Turismo Dop, al top Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia
26 Giugno 2025, 11:30
Sono Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia le regioni al vertice del turismo Dop mentre è necessaria una riflessione sulle regioni del Sud che risultano escluse da questo segmento. E’ quanto emerge dal primo rapporto Turismo Dop presentato a Roma da Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e il supporto del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), incentrato sul legame tra Indicazioni Geografiche e turismo nei territori italiani. Alla presentazione sono intervenuti il ministro Masaf Francesco Lollobrigida e il ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Il rapporto, basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, segnala 585 attività totali al servizio del “nuovo modello turistico” promosse da 361 consorzi di tutela che coinvolgono 597 prodotti Dop-Igp. Nel 2024 sono stati registrati 235 eventi. Si aggiungono 188 infrastrutture permanenti e 130 elementi di valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti Dop-Igp, 32 azioni specifiche di informazione. E’ stata registrata anche la presenza di 103 strade e itinerari, 17 siti Unesco, 29 paesaggi rurali storici e 82 parchi e aree protette.
“La leadership di Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia – spiegano gli analisti – dipende dal fatto che nei territori interessati sono presenti filiere produttive solide, un’attrattività turistica consolidata e consorzi di tutela strutturati e riconosciuti capaci di svolgere un ruolo attivo di governance territoriale. Tutto questo insieme alla capacità di aggregare attori locali, promuovere progettualità condivise e attivare sinergie concrete fa la differenza nello sviluppo di un’offerta turistica autentica integrata e sostenibile”.
“Il quadro che emerge – commenta Mauro Rosati, direttore fondazione Qualivita – è certamente positivo e segnala un attivismo crescente in tutti i territori, con esperienze che testimoniano la vitalità del legame tra Indicazioni Geografiche e turismo. Tuttavia è necessaria una riflessione sulle regioni del Sud dove, pur in prresenza di numerose produzioni di qualità e forte appeal turistico, un numero troppo basso di consorzi pienamente operativi non consente ancora di intercettare appieno le opportunità del Turismo Dop, come avviene in altre aree del Paese”.