Barcellona, prezzi giù del 6,4% con il tetto agli affitti
lunedì, 17 Marzo 2025
Importi degli affitti giù del 6,4% e numero di case disponibili sul mercato che non è calato: è il bilancio tracciato dalle autorità spagnole dopo circa un anno di applicazione di un tetto ai prezzi in questo settore a Barcellona, una delle città iberiche più colpite da una crisi abitativa legata alla speculazione e al boom delle offerte di alloggio per turisti.
Tale limiti agli affitti è prevista da una legge valida su scala nazionale, ma sinora applicati solo dal governo regionale della Catalogna nei comuni in cui il mercato immobiliare è considerato fuori controllo (altre amministrazioni spagnole stanno invece valutando se adottarli a loro volta). I dati pubblicati mettono in luce che, nel totale dei 270 comuni catalani in cui il tetto agli affitti è in vigore, i prezzi sono calati in media del 3,7%.
In una conferenza stampa, la ministra per le Politiche abitative, Isabel Rodríguez, ha sostenuto che le misure adottate “stanno facendo scendere i prezzi e stabilizzando gli affitti, quindi funzionano”.
Accanto a lei, il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, ha aggiunto inoltre che i dati contraddicono “ciò che qualcuno aveva previsto su una diminuzione di nuovi contratti”: secondo dati ministeriali, gli alloggi disponibili per il mercato residenziale degli affitti a Barcellona è aumentato nell’ordine di 3.000 unità tra il 2023 e il 2024.
“Il contenimento dei prezzi ha avuto un impatto positivo sul mercato degli affitti per tutte le parti”, è stato invece il commento dell’assessora catalana al Territorio e alle Politiche abitative, Silvia Paneque.