La Croazia ha riaperto le frontiere senza restrizioni ai cittadini di 10 Paesi Ue nel tentativo di far ripartire l’industria turistica crollata per la pandemia da coronavirus. Ma non agli italiani. La misura si applica a 10 Paesi che hanno avuto risultati positivi nel contenimento del coronavirus e includono Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia, ha spiegato il premier Andrej Plenkovic sottolineando che il “divieto temporaneo all’attraversamento delle frontiere è stato abolito per il turismo”.
Dall’Italia è comunque possibile entrare in Croazia per motivi di lavoro e per comprovate ragioni economiche, tra le quali sono incluse anche quelle turistiche. Infatti, tra le motivazioni di carattere economico che garantiscono l’accesso al Paese ai cittadini dell’Ue da oggi ci sono anche finalità turistiche. Pertanto, è possibile entrare in Croazia anche dall’Italia se si esibisce alla frontiera una prova di prenotazione alberghiera o in altra struttura ricettiva. Per accelerare l’ingresso, il ministero degli Esteri croato consiglia di presegnalare l’arrivo in Croazia compilando un modulo disponibile sul sito del ministero degli Interni croato. Attualmente sulla costa adriatica croata si registra la presenza di circa 20 mila turisti stranieri.
Con 4,2 milioni di abitanti, la Croazia ha avuto circa 2 mila casi di Covid-19 e un centinaio di morti. Quando il Paese ha iniziato ad allentare il lockdown all’inizio di maggio, ha aperto le frontiere per viaggi d’affari o per chi possedeva un immobile o una barca. Da oggi i cittadini dei dieci Paesi non devono fornire alcuna giustificazione per l’ingresso in Croazia.