Btc, congressuale in crisi

Presentato il Rapporto semestrale dell’Osservatorio Congressuale

49.710 congressi organizzati in Italia con 12.110.867 presenze. Dai dati, che si riferiscono ai primi sei mesi del 2006, emerge come rispetto al primo semestre dello scorso anno, si sia registrato un calo del 23,46% nel totale. Secondo il Rapporto semestrale dell’Osservatorio Congressuale Italiano, promosso da Convention Bureau della Riviera di Rimini e dalla rivista Meeting e Congressi, presentato nell’ambito della BTC di Firenze, tale contrazione è dovuta a tutti i segmenti della domanda congressuale, in primis le imprese (-10,61%). Hotel e dimore storiche sono tra le sedi più penalizzate mentre i palazzi dei congressi e le sedi congressuali extra alberghiere riescono a chiudere il semestre ottenendo un +6,30% e un +4,40%. In calo, tra le destinazioni, le metropoli e le città d’arte (-39,34% per il numero di incontri e -10,27% per il fatturato) insieme ai capoluoghi ed ai centri urbani minori (-26,23% per il numero di incontri e -10,92% per il fatturato). Meno penalizzate le località marine e turistiche. Da un punto di vista geografico, la riduzione dell’attività congressuale a carattere regionale si riduce del 23,43%, quella nazionale del 28,27% e quella internazionale “solo” del 3,02%. “Le difficoltà del sistema congressuale italiano – sostiene Attilio Gardini, coordinatore dell’Osservatorio – sono dovute principalmente alla flessione della domanda interna, ma sono state accentuate da limiti gestionali e manageriali sia sul fronte pubblico, sia su quello privato”.

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