Turismo delle radici in forte crescita, ecco la guida ad hoc della Farnesina

Una guida per conoscere i luoghi d’origine della propria famiglia, rivolta ai 6 milioni di italiani all’estero e agli 80 milioni di italo-discendenti che vivono in tutto il mondo. Alla Farnesina è stato presentato il primo volume della “Guida alle Radici italiane”, che raccoglie itinerari turistici alla scoperta tradizioni, culture ed enogastronomia di quattro Regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna e Puglia. La pubblicazione è stata realizzata dall’Associazione RAIZ italiana che ha raccolto l’invito della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero.

I “turisti delle radici” si recano ai Paesi di origine con l’intento di conoscere il territorio di appartenenza dei loro antenati, la sua cultura e le sue tradizioni, così da riallacciare una connessione e scoprire una seconda casa. Si tratta di un segmento turistico in decisa crescita nell’ultimo decennio, che può rappresentare un’importante fonte di sviluppo sostenibile per i piccoli borghi italiani, realtà spesso poco conosciute e non incluse negli itinerari tradizionali, ma con un grande potenziale economico legato alla ricezione turistica.

Le cifre che il direttore esecutivo dell’Enit Giovanni Bastianelli ha fornito sul turismo delle radici dimostrano la solidità di questo segmento: in venti anni, dal 1997 al 2018, si è passati da 5,8 milioni di persone a quasi 10 milioni con un aumento del 72,5%, mentre è aumentata del 127,5% la loro spesa in Italia: nel 2018 si è arrivati a 4 miliardi di euro, con un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente.

Ma al di là dei numeri, sia il direttore generale per gli italiani all’estero Luigi Vignali che l’assessore al turismo e alla cultura della Regione Puglia Loredana Capone hanno puntato nei loro interventi anche sulla dimensione del viaggio sentimentale alla ricerca delle proprie radici che spinge tanti italiani a visitare piccole realtà lontane dai grandi flussi turistici.

Marina Gabrieli, che ha coordinato e illustrato il progetto, ha aggiunto che volutamente la guida non offre itinerari, ma dà gli spunti per orientare una ricerca individuale, oltre a fornire tutti i recapiti degli archivi storici delle varie regioni per ricostruire il proprio passato.

La guida è disponibile anche online anche in versione inglese, spagnola e portoghese.

 

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