Il futuro del travel retail tra luci e ombre
venerdì, 28 Marzo 2025
“Il travel retail e il turismo hanno in comune un elemento positivo: registrano entrambi una crescita economica, ponendosi in controtendenza rispetto a uno scenario in contrazione (-3,5% della produzione nel 2024 rispetto al 2023)”. Lo ha detto Marco Nocivelli, vicepresidente di Confindustria con delega alle Politiche Industriali e Made in Italy nel corso del Forum dell’Associazione Travel Retail Italia (ATRI) che si è svolto al Grand Hotel Vanvitelli di Caserta.
Alla presenza di 80 manager delle oltre 70 aziende associate, imprese attive nel commercio e nei servizi operanti negli spazi aeroportuali, ferroviari, portuali, il Forum ha dato un quadro del comparto fornendo grandi opportunità di condivisione e crescita. In generale, infatti, tutte le fonti attestano una crescita consolidata del travel retail dovuta principalmente all’aumento dei viaggi internazionali delle classi medie nei mercati emergenti, interessati ad articoli di lusso, cosmetici e alcolici.
“Il progetto di una campagna nazionale di marketing e comunicazione sul Made in Italy, con un coordinamento centrale – ha continuato Nocivelli – potrebbe contribuire a sviluppare nuovi mercati estremamente promettenti come l’Asia, dove le nostre vendite rappresentano poco più del 10% dell’export complessivo e come il Mediterraneo, il Medio Oriente, l’America Latina e l’Africa che nel prossimo futuro avranno un impatto decisivo su scala globale in termini demografici ed economici”.
Stefano Gardini, presidente ATRI, ha sottolineato l’andamento positivo dell’intero settore del travel retail in Italia e in Europa che cresce a un ritmo due/tre volte superiore al retail tradizionale. Uno scenario, di luci ed ombre, comunque influenzato principalmente dall’inflazione, dai conflitti internazionali, dalla capacità ricettiva degli aeroporti, dalla problematica dei dazi.
Il protezionismo della politica ‘America First’ voluto dalla presidenza Trump, coinvolge indirettamente anche l’economia del travel retail, con ripercussioni ancora difficili da stimare, anche in base alle reazioni, altrettanto protezionistiche, nei confronti degli Usa, che potrebbe mettere in atto l’Europa.
Tra gli aspetti positivi, invece, lo sviluppo del traffico, sia per maggiore richiesta dei passeggeri, che nel 2024 ha raggiunto un volume mondo pari a 9,5 miliardi, anche se “Aci stima che in Europa le infrastrutture aeroportuali non saranno in grado di soddisfare fino al 12% della domanda nel 2050” avverte Gardini invocando una strategia comunitaria.
Tra gli aspetti negativi si inseriscono i conflitti in corso, con la conseguente chiusura degli spazi aerei con un impatto enorme, poiché le rotte più trafficate del mondo si sono concentrate su pochi corridoi sovraffollati.
Nonostante ciò, Il traffico passeggeri in Europa, secondo le stime ACI Europe, dovrebbe comunque crescere del 4% nel 2025, con l’Italia tra i Paesi che stanno avendo le migliori performance (+ 13,3% del 2019 al 2024 secondo Air Service One). In Italia il traffico aereo crescerà del 3,6% nel 2025 (dato Eurocontrol Flight Forecast Update).
“Ad influire sullo sviluppo del mercato del travel retail saranno anche decisioni normative a livello europeo – chiarisce Stefano Gardini – molto dipenderà anche dalla battaglia che ATRI sta conducendo insieme all’European Travel Retail Confederation (ETRC) per la presenza dei Duty Free anche agli arrivi, che secondo alcuni studi potrebbe incrementare di oltre il 20% le vendite di settore”.
Le normative sono decisive per gli sviluppi di mercato, basti pensare che l’abbassamento della soglia del Tax free Shopping in Italia ha determinato una crescita del 42% delle transazioni e un +4% sulla spesa tax free, introducendo anche nuovi acquirenti da diversi Paesi come gli svizzeri che rappresentano il 21% nella fascia di spesa, i sudamericani (14%) e i turchi (7%).