Avviare investimenti nel settore ferroviario e del trasporto urbano su rotaia e aprire un confronto con il governo, le regioni e le Ferrovie dello Stato. In assenza di risposte, nell’arco di due-tre mesi, i sindacati metalmeccanici delle imprese ferroviarie sono pronti a mettere in moto una mobilitazione nazionale, anche con uno sciopero. E’ la posizione indicata da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, che in un documento unitario (‘Il treno contro la crisi) chiedono una politica industriale e anticiclica, capace di far fronte "alla pesante congiuntura economica" di rilanciare l’attività nel Paese.
"Da qui a giugno – annuncia Marco Bentivogli, segretario nazionale Fim – abbiamo in programma 4-5 iniziative a livello regionale e se entro giugno non ci saranno risposte, lanceremo una mobilitazione nazionale, anche con uno sciopero". Sciopero che però non sarà “in contrapposizione dei cittadini-utenti ma chiamandoli al loro fianco per avere – soprattutto nel trasporto locale – più treni di miglior livello qualitativo”.