Ryanair verso il primo stop. Lettera a piloti italiani: sanzioni per chi sciopera

Si diffonde a macchia di leopardo la protesta dei dipendenti Ryanair. E così se lo sciopero di 4 ore di venerdì 15 dicembre da parte di piloti e assistenti di volo in Italia sarebbe il primo sciopero per Ryanair, dall’Irlanda alla Germania, i sindacati di tutta Europa intensificano il pressing affinché la compagnia aerea riconosca la rappresentanza sindacale indipendente. I dipendenti hanno anche formato consigli di lavoro locali in Spagna, Svezia, Portogallo e Paesi Bassi. I membri dell’Irish Airline Pilots’ Association hanno avvertito la compagnia aerea che si fermeranno per un giorno il 20 dicembre dopo che Ryanair si è rifiutata di riconoscere i gruppi sindacali. E in Germania il sindacato dei piloti tedesco Cockpit ha annunciato lo sciopero con stop delle attività che potranno partire “in qualsiasi momento”, fatta eccezione per il periodo clou delle feste natalizie, dal 23 al 26 dicembre.

Intanto, però, ai piloti italiani di Ryanair è stata recapitata una lettera con la quale vengono invitati ad astenersi dallo sciopero del 15 dicembre, a meno che non vogliano incorrere in sanzioni. Fra queste “la perdita di futuri aumenti in busta paga secondo l’accordo” oppure “trasferimenti o promozioni”. La lettera è siglata dal capo del personale Eddie Wilson ed è indirizzata a ‘All Italian based Cabin Crew’: “per favore continuate a lavorare secondo i vostri turni già previsti”, conclude Wilson. “Ci aspettiamo che tutti i nostri piloti lavorino normalmente e lavorino con noi per minimizzare gli inconvenienti per i nostri clienti”, si legge nella lettera, che però poi assume toni più duri. “Tutti i piloti di Ryanair e l’equipaggio di cabina devono fare rapporto come sempre il 15 dicembre nella sala equipaggio”, perché “ogni azione intrapresa da ogni dipendente risulterà nella perdita immediata del roster 5/3 (la turnazione che prevede cinque giorni di lavoro e tre di riposo, ndr) per tutto l’equipaggio di cabina”.

Un atto “indegno”, lo ha definito il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. “Non è il mio ambito di responsabilità”, ha detto Calenda a chi gli chiedeva se fosse necessario intervenire: “ritengo si dovrebbe intervenire – ha aggiunto a margine dell’esecutivo dell’Abi – non si può stare su un mercato, prendere i vantaggi e non rispettare le regole”.

Dura reazione anche da parte di Emiliano Fiorentino, segretario nazionale della Fit-Cisl: “la lettera conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, con quale arroganza e spregiudicatezza la compagnia irlandese continua ad operare nei confronti dei propri lavoratori. L’unica lettera che ci aspettavamo era quella di scuse per la mala gestione operata nei confronti dei dipendenti e di buoni propositi per affrontare il futuro prossimo in un clima più rispettoso verso il lavoro. Confermiamo le quattro ore di sciopero previste per venerdì 15 dicembre su tutto il territorio nazionale”.

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