“A differenza di quanto qualcuno vorrebbe far credere, le auto bianche si fermeranno a livello nazionale non per protestare contro il rilascio di nuove licenze, la cui decisione compete esclusivamente alle varie realtà amministrative a livello locale, ma per chiedere al Governo di riaprire un confronto che si è interrotto, affinché possano essere rapidamente approvate norme che consentano di contrastare l’uso improprio di autorizzazioni di noleggio da rimessa che oggi invadono le grandi città e per disciplinare i nuovi player digitali presenti nel mercato”. E’ quanto dichiarano Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn.
“Vetture di noleggio da rimessa che agiscono praticamente come se fossero taxi, senza però alcuno dei limiti previsti per le auto bianche, come la tariffa calmierata e l’obbligo di prestazione di servizio, facendo una concorrenza sleale ai taxi, ulteriormente favorita dalle piattaforme digitali e in barba al vincolo di natura territoriale che li dovrebbe legare ai comuni che le hanno rilasciate, ribadito anche dalla sentenza 56/2020 della corte costituzionale – aggiungono – E se non ci fosse questo vergognoso fenomeno speculativo in base al quale molti furbacchioni hanno potuto fare incetta di titoli autorizzativi in tanti piccoli comuni del nostro Paese, per poi utilizzarli impunemente e in modo improprio nei grandi centri turisti e nelle principali città italiane, sicuramente gli organici dei taxi in queste realtà avrebbero potuto essere già da anni più consistenti”.