Aea, calo del 7,1% nella seconda settimana

Sulle compagnie europee influisce anche il virus della polmonite killer

La guerra in Iraq continua a ripercuotersi sul traffico aereo e anche nella seconda settimana dall’inizio del conflitto (e cioè quella dal 24 al 30 marzo) è
stato registrato un calo del traffico internazionale del 7,1% rispetto alla stesso periodo del 2002. Lo rileva l’associazione delle compagnie aeree europee (Aea) secondo la quale, come ci si aspettava, il traffico verso e dal Medio Oriente ha avuto un tracollo pari al 52,3%, quello in Europa ha registrato un -5,3%, il Nord Atlantico -2,5% e l’Estremo Oriente -11,6%. ”Questi sono dati aggregati” ha commentato il segretario generale dell’Aea Ulrich Schulte-Strathaus. ”E’ troppo presto per dire se la sindrome respiratoria acuta severa (Sars) sta avendo qualche impatto sul traffico totale verso l’Estremo Oriente; alcune compagnie ne stanno risentendo in modo consistente a causa della cancellazione di prenotazioni verso e da questa regione, altre meno. In media, la riduzione del traffico verso l’Estremo Oriente – ha proseguito Schulte-Strathus – fra il 24 e il 30 marzo è stata inferiore rispetto a quella della settimana precedente”. In generale, ha concluso il segretario generale dell’Aea ”questi dati purtroppo confermano un trend negativo partito da un livello di traffico già basso del 2002”.

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