Bio in Sicily 2024, l’evento che promuove e racconta il territorio, ha visto come protagonista Agrigento e la sua provincia. Una nuova formula vincente per una strategia di sviluppo del territorio che si fonda su un mix virtuoso tra prodotti tipici locali, enogastronomia e beni culturali e valorizzazione della ricettività turistica d’eccellenza.
Nelle giornate del 29 e 30 luglio si sono alternati incontri e dibattiti, press tour, master class e visite aziendali che hanno visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, esperti di sviluppo locale, operatori del settore dell’agroalimentare, dell’enogastronomia e del turismo sostenibile. In particolare, al press tour, volto a dare visibilità ad aziende sostenibili e biologiche, hanno partecipato influencer, buyer e giornalisti.
Bio in Sicily ha avviato nella nuova edizione un percorso alla scoperta di 11 aziende del territorio siciliano che da tempo lavorano alla valorizzazione dei prodotti tipici ed indennitari o nella ricettività di eccellenza.
La prima tappa del tour è stata l’azienda Baglio Bonsignore, un’azienda vitivinicola situata nel territorio di Naro gestita da coniugi, Luigi Bonsignore, consulente aziendale e Debora Greco che per venti anni ha lavorato nell’azienda viticola paterna dedicandosi al commerciale e al marketing. Nel 2016, prendono in affitto una tenuta non grande in contrada Giddio a Naro, nell’agrigentino e fondendo le 2 competenze ed utilizzando il loro perfetto affiatamento i Bonsignore trasformano questa tenuta di 13 ettari riuscendo in poco tempo ad arrivare al vertice del successo con le bottiglie tutte vendute. Nel podere insiste un vecchio edificio del 700, un baglio di 900 mq la cui ristrutturazione è in via di conclusione realizzando la cantina di vinificazione e un resort di lusso con sale degustazioni. Alla visita aziendale si è aggiunta un tasting sui vini della cantina, curata dai critici enogastronomici Nino Aiello e Gianni Paterno, riscoprendo le annate importanti con un percorso di degustazione di piatti tipici preparati al ristorante Gola di Canicattì.
Per raccontare e gemellare i territorio ci ha pensato la consueta cena di gala del Bio in Sicily 2024, rivolta ad operatori del settore, nella cornice del Doric Eco Boutique Resort & Spa, una struttura alberghiera di lusso ad Agrigento dove l’ospite ha a disposizione tutti i tipi di comfort con una spettacolare vista panoramica sulla Valle dei Templi e un servizio ristorazione d’alta classe. La cena a quattro mani è stata preparata dallo chef stellato Nino Ferreri patron del ristorante Limu a Bagheria insieme allo chef agrigentino Mario Ciulla, patron di Granofino e lo chef resident del Doric. La cena di gala è stato preceduta da un talk, presentato dalla giornalista Nadia La Malfa a cui sono intervenuti gli operatori delle aziende agroalimentari coinvolte nel progetto e il sindaco di Agrigento Francesco Miccicchè che si è pronunciato sulla designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura nel 2025: “è stato un risultato importante a cui la città si sta preparando con grande senso di responsabilità, per un’occasione che proietta la Città dei Templi all’attenzione del circuito internazionale del turismo e della cultura, offrendo al contempo una grande opportunità di crescita per il tessuto agroalimentare di elevata qualità che opera nella provincia agrigentina”.
Il press-tour ha fatto tappa nell’azienda agricola Mandranova, che è anche un lussuoso resort del territorio di Palma di Montechiaro, con un antico casale, un casello ferroviario ed un vecchio palmento circondati da olivi, una costruzione di fine 800 che conserva il fascino del passato grazie ad una ristrutturazione operata nella salvaguardia dell’esistente. Ad accogliere i giornalisti sono stati Giuseppe Di Vincenzo e il figlio Gabriele e le rispettive mogli Silvia e Cecilia. La visita si è snodata attraverso l’oleificio con le sue attrezzature altamente tecnologiche al fine di ottenere oli di grande qualità, che hanno ottenuto numerosissimi riconoscimenti nei concorsi di settore. Ha fatto seguito la degustazione degli oli Mandranova e quindi la visita al mandorleto aziendale che nasce da un progetto basato sulla biodiversità e sostenibilità ambientale e dove si mettono in atto pratiche agronomiche volte al benessere del terreno, delle piante e degli animali – soprattutto le api, che contribuiscono alla produzione del frutto. Emozionante è stato assistere alla raccolta che si svolge propriamente in questo periodo dell’anno fra agosto e settembre, secondo le varietà. Dopo la raccolta, le mandorle vengono asciugate, lasciando il giusto grado di umidità, calibrate e sgusciate. Dopodiché conservate a temperatura controllata, le mandorle sono pronte per il confezionamento e la vendita.
Tappa conclusiva del press-tour è stata l’azienda olearia Val Paradiso della famiglia Carlino, che rappresenta l’eccellenza in termini qualitativi e quantitativi nel settore dell’industria agroalimentare siciliana legata al settore olivicolo e alla coltivazione delle erbe aromatiche.Coltivazioni e produzioni che oggi hanno reso l’azienda simbolo in Sicilia della cultura agricola tradizionale di assoluta qualità e prestigio. A fare gli onori di casa è stato Massimo Carlino, patron dell’azienda che dalla passione e l’amore per la terra, dal continuo impegno, della cultura e professionalità nel settore, ha fatto sì che tutti questi elementi diventassero i valori fondamentali dell’Azienda Val Paradiso.L’azienda sorta nel 1980 nel cuore della Sicilia a Naro (Agrigento), e prende il nome dalla contrada “Val Paradiso” dove ricadono i fertili terreni di famiglia, oltre 100 ettari di ulivi nelle terre di Naro, Favara e Licata, secondo i disciplinari di Agricoltura Biologica, in assoluto rispetto dell’ambiente e della natura; in campo nessuna sostanza chimica, diserbanti o insetticidi, ma esclusivo uso di prodotti naturali e sostanze organiche.
Per l’occasione Massimo Carlino ha presentato l’omaggio simbolico che l’azienda Val Paradiso ha inteso concedere alla designazione di Agrigento nell’anno di Capitale della Cultura 2025: una lattina da 1 litro ed allo stesso tempo un nuovo format per presentare l’olio extravergine ai consumatori, decorata da Carmelo Nicotra, giovane artista visionario e colto che ha rappresentato una “Testa in terracotta raffigurante Persefone, d’ inizio V sec. a.C. Un oggetto che unisce i valori dell’azienda con l’arte contemporanea, contribuendo a promuovere e valorizzare il territorio agricolo, gastronomico e culturale.
“L’evento – spiega Michele Balistreri dell’associazione La Piana d’Oro, organizzatori della manifestazione – si inserisce all’interno di una strategia che ha come obiettivo quello di sensibilizzare e valorizzare le migliori produzioni siciliane e far riflettere sull’importanza del rispetto dell’ambiente e della biodiversità.Le nuove sfide contro i cambiamenti climatici potranno essere vinte solamente creando valore aggiunto alle produzioni isolane garantendo ai consumatori qualità del prodotto, tracciabilità ed eticità dei processi produttivi, rispettando al contempo i canoni della sostenibilità ambientale”.