Aeroporti: Gesac, “provvedimento Enac unilaterale e ingiustificato”

Critiche anche alla direzione circoscrizionale per una decisione che ridurrà capacità del 40%

L’aeroporto di Capodichino a Napoli rischia di veder drasticamente ridotto il proprio ruolo di principale scalo del sud Italia, perdendo il 35-40 per cento
della capacità aeroportuale, con conseguenze gravi sulla futura programmazione e con forti perdite sugli investimenti già realizzati. La denuncia arriva dalla Gesac, la società che gestisce l’aeroporto. La Gesac critica la direzione circoscrizionale aeroportuale (Dca) e l’Enac per un provvedimento definito ”unilaterale, ingiustificata e arbitraria”. Secondo la Gesac, la Dca e il dipartimento di sicurezza dell’Enac hanno disposto ”l’utilizzo in via preferenziale della pista 06 per i decolli e della 24 per gli atterraggi, a meno di condizioni meteorologiche che lo impediscano”. Tradotto, afferma la società, significa che tutti gli aerei da e per Napoli possono ora solo atterrare e decollare da e verso Benevento e ciò significa una riduzione drastica dei voli. Gli aerei infatti si trovano ad alzarsi e abbassarsi uno contro l’altro, il che, sostiene la Gesac, ”comporta un considerevole allungamento dei tempi che sta già provocando l’accumulo di notevoli ritardi nella programmazione dei voli e la riduzione della massima capacità oraria dello scalo di un 35-40 per cento”. Già ieri circa 50 voli hanno subito ritardi dovuti al provvedimento. Da una capacità oraria di 20 movimenti all’ora, che nel periodo di massimo afflusso arriva a 22, si è passati così a 13 movimenti/ora. ”Se tale decisione non dovesse essere subito revocata – afferma una nota della Gesac – comporterebbe un enorme danno all’attuale traffico dell’aeroporto, rendendo inutile qualsiasi ulteriore sviluppo dei collegamenti e annullando di fatto tutto quanto realizzato negli ultimi anni”. La società afferma poi che sia la Dca sia l’Enac non hanno fornito ”nessuna evidenza tecnica a supporto della decisione, che non ha precedenti e che è stata assunta unilateralmente ed evitando qualsiasi approfondimento tecnico con l’Enav e la Gesac”. Nè puo essere giustificata la necessità di evitare sorvoli della città per motivi di sicurezza: ”qualsiasi
riferimento ai sorvoli sulla città – prosegue la nota – non potrebbe, infatti, che essere definito pretestuoso terrorismo psicologico, tirato in ballo solo ed esclusivamente per la città di Napoli”. ”In pochi anni abbiamo trasformato
l’aeroporto investendo 71 milioni di euro ma a livello locale continuiamo a incontrare difficoltà enormi – ha commentato il presidente e amministratore della Gesac, Mario Pollio – sono perplesso. La posizione ingiustificata ed arbitraria della locale Dca compromette lo sviluppo dell’aviazione commerciale
nella nostra regione. Si tratta di un atteggiamento ostruzionistico”. Pollio ha chiesto alla direzione generale dell’enac di intervenire per risolvere la vicenda, riservandosi la necessità di tutelare gli interessi dello scalo napoletano. ”Non è nostra intenzione bloccare gli investimenti ma sarà
necessario farlo alla luce di un conseguente riflusso del traffico aereo. Non vorrei però – conclude Pollio – che vi sia un collegamento tra quanto accaduto e la problematica ancora aperta sul piano regolatore di Napoli e lo studio sull’
aeroportualità regionale: se così fosse ci sarebbe qualcuno che invece di fare il suo mestiere cerca di alimentare un gioco al massacro nell’interesse di pochi a discapito della comunità e dello sviluppo della regione”. Il provvedimento, conclude la Gesac, avrà infine un forte contraccolpo anche sulle compagnie aeree che porterà ad un ridimensionamento dei loro attuali piani di volo e di investimento su Napoli.

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