Aeroporti regionali, Barrot apre agli aiuti per l’attivazione di nuove linee

Ma l’intervento deve limitarsi al 50% dei costi e deve essere trasparente

Aiuti limitati al 50% dei costi per consentire l’avvio di nuove linee in aeroporti regionali, con ”strette condizioni di trasparenza e limitazione nel tempo”. La linea comunitaria e’ stata ribadita dal commissario Ue ai Trasporti, Jacques Barrot, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare. Il commissario, tuttavia, ha precisato che la Commissione ha ”preso nella necessaria considerazione la problematica legata ai piccoli aeroporti che si trovano nelle regioni periferiche europee per i quali ha previsto un trattamento adeguato”. Il progetto della Commissione, ha ricordato Barrot, limita gli aiuti a una copertura dal 30 al 50% dei costi addizionali per l’avvio di nuove linee aeree su un periodo massimo di cinque anni. ”Questo quadro – ha sottolineato Barrot – facilitera’ la conclusione di numerosi accordi tra le autorita’ pubbliche e le compagnie aeree in tutta l’Ue in un quadro giuridico piu’ preciso”. La Commissione ha quindi precisato che la costruzione o il finanziamento da parte di un ente pubblico di un aeroporto di cui la stesso ente e’ proprietario ”non solleva in linea di principio un problema di aiuto di stato perche’ lo Stato agisce in questo caso nell’ambito delle sue prerogative”. Ma l’esecutivo europeo non consentira’ ”un beneficio specifico per un determinato gestore” e che ”l’accesso allo scalo favorisca una o piu’ compagnie aeree”. Per quanto riguarda invece gli aeroporti di regioni isolate o di piccole dimensioni la Commissione ”ritiene che la loro attivita’ non dovrebbe incidere in maniera consistente sugli scambi e sulla concorrenza” e per questo si prevede ”di accordare loro un trattamento adeguato”.

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