Alitalia: Federmanager, crisi operativa irreversibile

Taddei chiede un intervento forte del Governo al di là del prestito ponte

Nella vicenda Alitalia occorre che il governo al di là del prestito ponte ”faccia la sua parte operando scelte che sappiano guardare esclusivamente alle
strategie industriali di Alitalia, al di là di logiche localistiche”. E’ la richiesta formulata dal vicepresidente di Federmanager, la federazioni dei dirigenti industriali, Giuseppe Taddei, nel corso di un convegno dedicato alle prospettive del trasporto aereo e al caso Alitalia. Il deficit di competitività di molte aziende italiane ”riscontrato puntualmente” dagli 82.000 dirigenti iscritti alla Federazione, ”nel caso di Alitalia si traduce in una crisi irreversibile di natura operativa e quindi economico finanziaria del vettore che perde, o meglio abbandona aree di mercato e registra consistenti cadute del proprio load factor” ha sottolineato il presidente di Astra, Bruno Salvi. ”E non si tratta di ipotesi – ha spiegato – ma di una constatazione: Air France e Klm nel 2003 hanno aumentato il traffico del 19,5% e il load factor di 5.8 punti, fino all’80%; Iberia negli ultimi 10 anni è passata da una perdita di 217 milioni di euro a un utile di 318 milioni di euro e da 8 anni chiude il bilancio in utile; Alitalia, al contrario, registra cadute di load factor sotto il 50% riduzione di traffico e perdite di bilancio anche molto più elevate rispetto a quelle registrate negli anni peggiori (2001-2002) del trasporto aereo”. Una situazione critica documentata anche dal confronto ad esempio con la Spagna nell’anno di maggiore crisi del settore, il 2001. Nel 2001, secondo il raffronto del presidente di Astra, ”in Italia il prodotto gestito (passeggeri trasportati) è stato pari a 90 milioni di passeggeri (-1,6% rispetto al 2000), in Spagna è stato pari a 144,6 milioni di passeggeri (2,55% in più rispetto
al 2000)”.

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