Cina e India in crescita nel mondo dei viaggi d’affari

Studio dell’Università Bocconi sull’appeal dei Paesi emergenti

Nel 2004 in Italia i viaggi di
affari sono stati 31 milioni e tra le destinazioni sono in
crescita mercati emergenti, in particolare Cina e India. E’
quanto emerge dalla ricerca realizzata dall’Universita’ Bocconi
di Milano, e illustrata alla presentazione del BizTravel
Forum 2005, la mostra convegno dedicata ai servizi per i viaggi
d’affari, che si svolgera’ il 20 e 21 settembre a Milano.
La ricerca si e’ posta l’obiettivo di verificare come i
cosiddetti ‘paesi emergenti’ attirano i viaggi d’affari e se
possono rappresentare una risposta alla crisi economica interna
per le aziende italiane. E’ stato esaminato un campione di 275
aziende medio/grandi di diverse categorie merceologiche,
prendendo in esame circa 25.000 viaggi effettuati, tra gennaio
2003 e giugno 2005, verso 34 paesi emergenti tra Europa
dell’Est, Africa, Asia e i nuovi membri dell’Unione Europea.
In base ai dati risulta che il settore viaggi d’affari, nel
2004, ha prodotto oltre 31 milioni di viaggi, per un valore di
circa 17,2 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente c’e’
stata una crescita dei viaggi pari al + 3,5%, ma l’aumento del
fatturato e’ stato di circa lo 0,5% e con una riduzione del
costo per viaggio pari al 4,5%. Crescono, infatti, i viaggi
d’affari interni, diminuiscono quelli internazionali e anche la
durata media del viaggio e del suo costo.
Negli ultimi 12 mesi,inoltre, i viaggi verso i mercati
emergenti hanno rappresentato l’1,7% in numero e il 4,8% in
valore: ”E’ interessante notare – ha sottolineato Rodolfo
Baggio, che ha coordinato la ricerca – che il differenziale di
crescita e’ in deciso aumento e guardando la distribuzione
percentuale dei viaggi verso le aree analizzate si evince che la
maggior parte dei viaggi avviene verso Paesi vicini, anche se le
destinazioni asiatiche hanno un peso considerevole”.
In questi ultimi due anni e mezzo, la meta prediletta e’
rappresentata dall’Asia continentale, in particolare dalla Cina,
paese verso il quale i viaggi sono piu’ che triplicati (322%),
seguita a ruota da India e Malaysia, in cui sono cresciuti del
233%. L’Asia rappresenta, infatti, un’ottima opportunita’ di
affari per le aziende italiane. Risultati che, invece, non si
ritrovano nei nuovi paesi membri dell’Unione Europea, dato che
la crescita di attivita’ verso queste destinazioni e’ pari al
184%. La situazione non e’ poi molto diversa se si scompone
il campione per dimensione aziendale: ”Anche se le grandi
aziende diversificano un po’ di piu’ e le piccole puntano verso
l’Asia – ha aggiunto Baggio – la differenza tra i tassi di
crescita dei viaggi verso l’Asia continentale e la media degli
altri e’ dell’1,7 per le grandi aziende e del 2,3 per le
medie”. Considerando invece i settori di attivita’, la fetta di
viaggi maggiore e’ quella dell’industria, pari a circa il 70%.
Ci sono tuttavia delle differenze tra i settori dell’industria e
dei servizi che puntano lontano e quello del commercio che,
invece, sembra essere attestato su posizioni piu’ tradizionali,
preferendo mete piu’ vicine.

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