Cisl Sicilia sul piede di guerra

Entro l’anno grande mobilitazione contro strategia Governo

Una ”grande mobilitazione di lavoratori, cittadini, Regioni del Sud”, su infrastrutture e sviluppo meridionale. L’ha annunciata Paolo Mezzio, segretario della Cisl Sicilia, nel giorno della manifestazione nazionale a Reggio Calabria sui temi del Mezzogiorno, di Cgil, Cisl e Uil. ”Stiamo lavorando per questo”, ha detto Mezzio. E contiamo di organizzare ”prima di Natale un grande appuntamento del popolo del Sud” per dire no all”’eccessivo sbilanciamento verso Nord della strategia del governo Berlusconi”. Al centro delle proteste del leader siciliano, quelle che ha definito le ”ennesime testimonianze” della ”scarsa considerazione di quest’esecutivo per i temi del riequilibrio economico e della coesione sociale” nazionale: la vicenda della ”quick list start”, la lista delle grandi opere a cui l’Ue assicurera’ il proprio sostegno in tempi brevi. E la ”beffa” delle Autostrade del mare e della Banca euromediterranea. Quanto alle grandi opere, Mezzio ha dichiarato lo ”sconcerto” della Cisl Sicilia per la collocazione tutta settentrionale degli interventi definiti prioritari da Bruxelles. ”Noi continuiamo a ritenere il ponte sullo Stretto – ha detto – una grande infrastruttura transfrontaliera, nella logica della dorsale destinata a proiettarsi da Berlino a Palermo”. Sarebbe un’opportunita’ per il Sud, per il Paese, per l’Ue. E dunque, e’ ”incomprensibile” la sua esclusione dalla quick list persino nel semestre di presidenza italiano dell’Unione europea. A meno che, ha commentato, il governo italiano sul ponte non faccia ”una sorta di gioco delle tre carte”. Idem riguardo alle Autostrade del mare, cosi’ tanto strombazzate, ha insistito il segretario Cisl, ma per le quali non si fa incredibilmente cenno ne’ al porto di Palermo ne’ a quello di Catania. E a proposito della Banca euromediterranea, la cui sede per mesi ci e’ stato fatto credere che sarebbe stata fissata nel capoluogo dell’Isola. Ebbene, rileva Mezzio, cosi’ non e’ stato. Pertanto prima che finisca l’anno protesteremo contro tutto questo.

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