Coldiretti, nel 2004 previsto fatturato per 800 Mln

Il settore negli ultimi sei anni è cresciuto del 142%

Non arresta la sua corsa l’Agriturismo e continua a crescere la voglia negl italiani di concedersi una vacanza nel segno del relax e del viver sano. ” Ci sono volute le devastazioni del turismo di massa per rendersi conto delle grandi potenzialità economiche e del ruolo comunque educativo che aveva il turismo
”dolce”, responsabile ed ecocompatibile, di cui l’agriturismo è oggi la forma più ricercata ed evoluta. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni, intervenendo all’incontro ”Turismo motore d’Italia” organizzato dalla Camera di Commercio di Verona. Le prime stime sulla vacanza in campagna – ha annunciato – fanno prevedere per il 2004 un fatturato in crescita, con valori
che dovrebbero attestarsi attorno agli 800 milioni di euro (+6% rispetto al 2003 e +142% negli ultimi sei anni) e con presenze superiori ai tre milioni, praticamente raddoppiate rispetto al 1999. Nello stesso arco di tempo gli ospiti stranieri degli agriturismi sono passati dai circa 330 mila del 1999 agli oltre
600 mila previsti quest’anno. Una stima che è sostenuta anche da un significativo miglioramento del settore, nel quale operano 12.500 aziende agrituristiche, delle quali 7.500 offrono servizi di ristorazione e 9.500 alloggio garantito da 135.000 posti letto. Ma l’agriturismo – è stato ribadito – non è l’unico apporto che l’agricoltura dà allo sviluppo del settore: secondo stime della Coldiretti nella sola estate 2003 sono stati acquistati prodotti tipici per un miliardo di euro e prodotti biologici per 300 milioni di euro, spesso in occasione di sagre e feste paesane dedicate a specialità alimentari, che hanno attirato l’attenzione di cinque milioni di visitatori. A scegliere l’agriturismo sono soprattutto giovani con età compresa tra i 18 e i 35 anni (55%), laureati (30%), con un lavoro d’ufficio (50%) e stranieri (25%) spinti dalla qualità ambientale ed enogastronomica (75%), che consente la visita di
territori poco conosciuti e meno turistici e il consumo di
piatti tipici.

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