Concorde, è finita un’era

L’aereo con il naso che si abbassa non vola più

L’ uccello bianco smette di volare. L’avventura del supersonico, che nelle intenzioni dei progettisti doveva rivoluzionare il modo di viaggiare era iniziata oltre 30 anni fa, quando il 2 marzo 1969 un prototipo francese solcò per la prima volta il cielo. Un mese dopo fu il prototipo britannico a spiccare il volo.
La prima volta che l’aereo superò la
velocità Mach 2 (due volte la velocità del suono che farà del
Concorde l’aereo commerciale più veloce al mondo) fu il 4
novembre 1970 ma si attese fino al 21 gennaio 1976 perché il
volo sperimentale diventasse un volo di linea regolare: la
British Airways con un servizio Londra-Bahrain e l’Air France da Parigi a Rio de Janeiro. Il 24 marzo 1976 due Concorde, uno decollato da Londra l’altro da Parigi, inaugurarono il servizio attraverso l’Atlantico e il 15 novembre 1977 iniziarono i voli regolari da Parigi o Londra e New York. Il primo incidente di rilievo avvenne dopo circa 20 anni di servizio. Era il 14 aprile 1989 quando un Concorde britannico perse in volo un pezzo del timone di coda sopra il mare della Tasmania riuscendo tuttavia ad atterrare senza problemi all’aeroporto di Sydney in Australia. Il 24 luglio 2000 il mitico Concorde cominciò a sentire l’usura del tempo e dei chilometri. Le società di gestione ammisero che erano comparse delle micro-crepe sulle ali. Purtroppo si era alla vigilia del più grave incidente che colpirà il Concorde nella sua storia. Il 25 luglio infatti un Concorde Air France diretto a New York e noleggiato da un tour
operator tedesco, si schiantò al decollo su un hotel di
Gonesse, vicino all’aeroporto di Roissy, in Francia. Il bilancio fu di 113 morti. I voli aerei furono bloccati per controlli fino al 7 novembre 2001 ma da allora, altri dieci incidenti tecnici minori hanno costellato l’agonia dell’uccello bianco. L’ultimo il 31 maggio scorso, proprio nell’ultimo giorno di volo dei Concorde francesi. L’aereo ebbe un’avaria e l’ultima partenza fu rinviata di qualche ora. L’aereo esce di scena senza che ci sia all’orizzonte l’ombra di un nuovo supersonico per il ventunesimo secolo. Ricconi, divi e super-manager pronti a scucire 8.700 euro per un’andata e ritorno in tempi record (3 ore e 45 minuti) tra New York e Londra o Parigi, dovranno attendere un bel po. Così come quella coppia di passeggeri che il 23 maggio scorso fu sorpresa a fare sesso sui sedili del Concorde mentre il
supersonico sfrecciava ad alta quota. Si trattava della prima
volta che un episodio del genere era segnalato in trent’anni di servizio dell’aereo e forse anche l’ultima.

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