Enac: alzate le tariffe, ma British Airways non ci sta

Sul piede di guerra anche le associazioni dei consumatori

L’ Enac scende in campo per proteggere l’Alitalia dalla ”concorrenza sleale” di British Airways e Lufthansa, che offrono tariffe più economiche per alcuni
collegamenti a lungo raggio in partenza dall’Italia. E chiede loro di ”aumentare le tariffe” al livello di Alitalia, scatenando le proteste dei consumatori e soprattutto un’ accesa reazione della compagnia britannica, che ha inviato una lettera di protesta alla Commissione europea e innescato una polemica con il governo d’oltre Manica. Lufthansa, invece, ha scelto una linea morbida: il dialogo con il governo italiano, anche perché un’iniziativa simile è stata adottata verso Alitalia dall’autorità tedesca dell’ aviazione civile.
I ribassi di British Airways (BA) e di Lufthansa ”avevano messo Alitalia fuori mercato”, ha spiegato il presidente dell’Enac Vito Riggio rilevando che l’iniziativa è comunque ”prevista ed è infatti stata autorizzata dall’Unione
europea”. L’Enac ha basato la richiesta su una norma degli accordi bilaterali sul trasporto aereo – la cosiddetta ”sesta libertà” – che impedisce ad una compagnia di fare concorrenza a quella del paese ospitante con voli a lungo raggio che fanno tappa all’estero. Tanto che anche l’autorità tedesca
dell’aviazione civile ha fatto di recente la stessa raccomandazione all’Alitalia. In pratica, su un volo Roma-New York, British Airways e Lufthansa – che fanno peraltro scalo rispettivamente a Londra e Francoforte – praticano tariffe più economiche di quelle di Alitalia che ha invece un volo diretto.
La compagnia britannica ha inviato una lettera di protesta alla Commissione Ue sollecitandola ”ad intervenire immediatamente” per ordinare alle autorità italiane di sospendere le loro azioni fino a che la legalità di tale misure
possa essere indagata, ricordando che ”l’Alitalia offre tariffe più basse di quelle offerte da BA dal Regno Unito per destinazioni fuori dall’Unione europea, proprio in linea con la legislazione Ue e l’Air Services Agreement”. E si tratta di ”una pratica molto comune all’interno dell’Unione europea”, chiosano i britannici. Secondo la compagnia britannica, ”il Governo italiano violerebbe la legislazione Ue e l’Air Services Agreement esistente tra l’Italia e il Regno Unito se avviasse un’azione legale contro la British Airways”. Diverso l’atteggiamento di Lufthansa che ”sa di aver sbagliato”, ha spiegato Riggio, ed infatti ha scelto la linea di ”trattative dirette con il governo italiano”. Dalla compagnia con sede a Francoforte è stato infatti spiegato che una legge che impedisce ai vettori stranieri di praticare prezzi inferiori a quelli nazionali, ”esiste e viene applicata già da tempo in molti altri paesi europei, tra cui la Germania” ed è quindi ”diritto dell’Italia, che finora non l’aveva mai fatto, chiedere l’osservanza di questa legge”. L’Enac ha peraltro chiesto a
circa 40 vettori di allinearsi alle tariffe dei vettori ‘di terza e quarta libertà” e ha fatto sapere che ”tutte le compagnie, tranne British Airways, si sono o si stanno adeguando all’invito”.
Il problema era comunque già all’attenzione di Bruxelles, ha spiegato un portavoce dell’esecutivo Ue, che ”a fine luglio ha mandato una lettera ai 25 per definire uno stato dell’arte” su questo argomento, rinviando alle ”prossime settimane” un risposta della Commissione. L’Adusbef ha criticato l’iniziativa dell’Enac ”perché lede i principi di concorrenza” che sono ”a beneficio dei consumatori” e ha invece invitato l’Ente a ”vigilare sugli
standard di sicurezza”.

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