Federalberghi e Ancim: per le isole minori sì a tassa di sbarco

Questo tipo di tassa è preferibile a quella di soggiorno perchè non colpisce la ricettività

Dopo un rapido confronto con i colleghi presidenti delle altre isole italiane, Ermando Mennella, presidente di Federalberghi Isole Minori di Italia, ha dichiarato che la federazione "supporterà ed affiancherà l'Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori) nell'adozione della tassa di sbarco in luogo di quella di soggiorno" che viene definita un provvedimento iniquo che colpisce solo una parte dell'industria turistica e non il sommerso.
"La proposta, a suo tempo lanciata dall'Ancim – dichiara Christian Del Bono, presidente isole minori della Sicilia – può diventare uno strumento attraverso il quale porre rimedio ai dissesti di bilancio ma anche e soprattutto pianificare lo sviluppo sostenibile delle isole minori italiane". 
"Una tassa – rincara Sergio Gargiulo, presidente di Adac Federalberghi Capri – che favorisce il turismo mordi e fuggi".
"Siamo pienamente d'accordo sull'istituzione della tassa di sbarco in luogo di quella di soggiorno che penalizza solo i clienti degli alberghi", concorda Francesco Silvestri, rappresentante della delegazione della Federalberghi di Ponza.
"L'iniqua tassa di soggiorno grava ancora, sempre e solo sulle aziende alberghiere, senza tenere conto che il sommerso e la seconda casa ne sono esenti", afferma Massimo Emilio De Ferrari, presidente dell'Associazione Albergatori Elbana.

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