”La riconversione di alcune aree industriali ad aree turistiche, accompagnata da una politica infrastrutturale mirata determinerebbe uno incremento occupazionale del settore almeno del 15%”. Di questo è convinto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi/Confturismo che si dice ”soddisfatto che nuovamente, un esponente dell’ Esecutivo, come il ministro Lunardi si esprima in questo senso a proposito della vicenda Fiat”. ”E’ prioritario – osserva però Bocca – che il Governo non si limiti ad indicare genericamente una necessità ma che intervenga”. Anche perché, osserva il presidente di Federalberghi ”sarebbe perdente la riconversione di un polo industriale verso il turismo se non ci fosse contemporaneamente un investimento forte e mirato sulle infrastrutture e, in primo luogo, nei trasporti”. Un esempio in questo senso, che si aggiunge a quello di due
regioni meridionali come la Sicilia e la Puglia, con alte potenzialità turistiche ma scarsissimi collegamenti viari, aeroportuali e portuali – è, secondo Bocca, quello dell’Umbria: ”una regione con un potenziale turistico enorme ma che non è raggiungibile perché arrivarci in treno è un’impresa e l’aeroporto non è collegato con alcuna città internazionale”. Da qui la necessità di ”realizzare quelle opere, tra le quali ci sono sicuramente anche i porti turistici, per far arrivare, sia i turisti italiani che per quelli stranieri, nelle aree turisticamente interessanti”. ”Una efficace politica infrastrutturale -osserva Bocca- rappresenterebbe per il comparto turistico, che già oggi conta 2 milioni di posti di lavoro e 70 miliardi di euro di fatturato, un volano per un incremento dell’occupazione di almeno il 15%” anche perche’, nel turismo, ”l’apporto umano, a differenza di quanto avviene in una fabbrica, non è sostituibile con una macchina”. Ma, aggiunge: ”bisogna fare scelte mirate e non continuare a cercare di salvare aziende non più competitive. Abbiamo la possibilità di eccellere in un settore, il turismo, non bisogna però perdere tempo”. Il suggerimento che Bocca rilancia è quello della riconversione di aree industriali decotte e degli investimenti infastrutturali per potenziare i trasporti: ”realizzare un polo turistico, o promuovere una località non è difficile – spiega- il problema è riuscire a portare i turisti, anche in periodi dell’anno diversi da quelli canonici mettendo l’Italia in
condizione di competere con altri paesi europei, che sulle infrastrutture e sul turismo hanno investito da tempo”.