Fiavet, va riposizionato il “Prodotto Italia”

Tozzi, lo diciamo da tempo: vanno rivisti promozione, prezzi e servizi

”Tanto tuono’ che piovve”: cosi’ esordisce, commentando i dati del Wto secondo i quali la Cina avrebbe preso il posto dell’Italia tra le destinazioni piu’
visitate al mondo, il Presidente della Fiavet, Antonio Tozzi, secondo il quale occorre riposizionare il prodotto Italia sul mercato. ”E’ da tempo – ricorda Tozzi – che paventavamo la possibilita’ di essere superati dalla Cina nella classifica dei Paesi che vantano il maggior numero di turisti al mondo. L’incredibile aumento del 27% del numero degli arrivi – 42 milioni – conseguito dal Paese asiatico, e la contemporanea riduzione del 6% degli stessi da parte dell’Italia che ne ha avuti solo 37 milioni, ha permesso il clamoroso sorpasso
retrocedendo l’Italia dal quarto al quinto posto. Abbiamo perso negli ultimi anni – ammette il presidente della Federazione delle imprese di viaggi e turismo – la competitivita’ che avevamo fino a qualche anno addietro. L’abbiamo persa sia nei confronti dei nostri tradizionali paesi concorrenti – la Spagna ci aveva scavalcato sottraendoci la terza posizione dopo Francia e Usa – sia verso i nuovi Paesi che si propongono nel panorama turistico, fra questi, quelli a noi piu’ vicini come la Croazia, la Slovenia, la Tunisia, la Turchia, il Marocco, che sulla leva dei prezzi, molto piu’ bassi dei nostri, hanno un’arma estremamente efficace”. Secondo Tozzi bisogna riposizionare il prodotto Italia sul mercato, ”colmando le lacune che si sono evidenziate ultimamente in termini di prezzi, in termini di qualita’ dei servizi erogati, in termini di organizzazione e promozione”. ”Non basta piu’ avere – sostiene – l’incredibile e unico al mondo patrimonio culturale, artistico, religioso, architettonico; occorre che lo Stato investa in infrastrutture, specie al sud Italia, realizzando porti turistici, aeroporti, viabilita’ veloce, tutto quello che serve a rendere piu’ competitivo e attrattivo il nostro Paese, non dimenticando di adottare le misure fiscali richieste da lungo tempo come la riduzione delle aliquote dell’Iva turistica adeguandola a quella dei nostri concorrenti. Solo agendo in questa ottica, e molto rapidamente, riusciremo a scongiurare un altro ‘De profundis’ a seguito di un eventuale altro sorpasso da parte della Gran
Bretagna o di Hong Kong”.

editore:

This website uses cookies.