Isole minori, Ancim chiede a Monti più potere su tassa soggiorno

Nella sede romana della Regione Siciliana presentato Il Manifesto delle Isole minori per lo sviluppo

Spazio anche al turismo nel 'Manifesto delle isole minori per lo sviluppo' presentato dall'Ancim in occasione della manovra economica del Paese. Nella sede della Regione Sicilia, in via Marghera a Roma, l'associazione, composta da 36 comuni distribuiti in 7 regioni, ha lanciato delle proposte al governo Monti da inserire o modificare.
"Le nostre proposte sono state inviate prima della manovra al governo in carica, alcune di esse sono state inserite altre hanno bisogno di modifiche – spiega il segretario generale Ancim Gianpiera Usai – il governo Monti è attento e per questo chiediamo di rendere più elastico il Patto di stabilità e utilizzare meglio i fondi già stanziati con un programma di sviluppo con un fondo unico mediante un patto con le isole. Bisogna favorire il turismo e la qualità della vita sulle isole che sono fonte e risorsa di sviluppo del Paese".
Presente alla conferenza anche il sindaco di Capri, Ciro Lembo, che chiede al governo maggiore potere decisionale soprattutto in merito alla tassa di soggiorno: "Noi amministratori non siamo d'accorso sul tassare i turisti stanziali che portano ricchezza duratura alle nostre casse, sarebbe più equo far pagare la tassa di accesso o sbarco ai turisti che vengono per un solo giorno, i quali sporcano l'isola e se ne vanno dopo poche ore".
Alle richieste dei vari rappresentanti si sono aggiunte quelle della Confcommercio dell'isola d'Elba: "è necessario puntare su una maggiore formazione professionale del settore marittimo e nautico, valorizzare le imprese artigiane e la commercializzazione dei prodotti locali attraverso politiche di agevolazioni fiscali e sgravi alle imprese che assumono dipendenti nella bassa stagione".

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