La Spagna s’interroga sul dopo Madrid

Gli operatori temono contraccolpi per le bombe dell’11 marzo

S’avvicina l’estate e gli albergatori di mezza Spagna, dalla Costa Brava e Mallorca a Ibiza e San Sebastian, tremano di fronte ai devastanti effetti che le bombe di giovedì 11 marzo a Madrid potrebbero avere sul turismo, il vero motore dell’economia iberica. E’ ancora molto presto per tracciare un bilancio nei diversi centri del paese, fra i quali Madrid – la città delle bombe di giovedì scorso – una delle mete preferite dei viaggiatori europei e vera ‘capitale’ del turismo spagnolo. Gli operatori incrociano le dita, ma molti di loro hanno ben presente gli effetti che gli attentati terroristici degli ultimi anni hanno avuto, e non solo l’11 settembre a New York, ma anche a Bali, a Casablanca, in Kenya o in Turchia. La domanda che tutti si fanno è se ora succederà lo stesso anche con la Spagna della post-movida, che da qualche stagione ormai sta sentendo la concorrenza di altre mete, fra le quali la Croazia. Grazie ad un’offerta comunque quasi unica in Europa (con città d’arte, ma anche mare e discoteche) la penisola iberica ha fatto registrare, nel 2003, 52,4 milioni di turisti, una cifra enorme se si pensa che la popolazione del paese è pari a 40 milioni circa di abitanti. Il più preoccupato per gli effetti del ‘giovedì nero’ madrileno è il probabile ministro dell’Economia, Miguel
Sebastian. ”Per affrontare il terrorismo ci vuole una risposta coordinata da parte dell’Ue”, altrimenti – ha detto Sebastian – la crescita dell’economia europea potrebbe subire un duro contraccolpo, sulla scia di quanto avvenuto nel dopo 11 settembre. German Porras, sottosegretario al turismo del governo di José Maria Aznar, ha d’altra parte assicurato che per ora gli effetti delle stragi di Madrid non si sono fatti sentire, visto che non ci sono cancellazioni, o diminuzioni, delle prenotazioni. Segnali di tranquillità anche da parte del direttore degli aeroporti spagnoli, Carlos Medrano, che oggi ha assicurato che negli scali della penisola non saranno prese ulteriori misure di sicurezza, anche se l’aereo è il mezzo più scelto per entrare in Spagna (copre infatti il 70% degli arrivi complessivi). Quale misura preventiva, il governo ha comunque annunciato la firma di un accordo con gli operatori tedeschi al fine di creare un gruppo di monitoraggio del mercato. Molte sono state d’altra parte le cadute registrate in questi giorni dalle società turistiche quotate alla Borsa di Madrid. Secondo il segretario generale dell’Organizzazione mondiale del Turismo, Francesco Frangialli, gli attentati di Madrid potrebbero avere ”un effetto negativo sull’affluenza dei turisti in Europa, soprattutto per i viaggiatori provenienti dal Giappone e dagli Usa”.

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