Un Osservatorio nazionale sull’agriturismo per monitorare il settore e, nella necessaria flessibilità, orientarne la crescita equilibrata, in un legame sempre privilegiato con la principale attività agricola. La proposta è stata lanciata dalla Cia e da Turismo Verde al convegno dell’Elba nell’ambito della manifestazione l'”Isola dei Sapori”. Dell’Osservatorio devono far parte, insieme al ministero delle Politiche agricole e alle Regioni, anche le associazioni agrituristiche nazionali. “L’Osservatorio – ha affermato il presidente della Cia Massimo Pacetti – potrebbe contribuire a definire una normativa nazionale di riferimento per uno standard di qualità delle aziende
agrituristiche e favorire la crescita di attività di studio, ricerca, sperimentazione, formazione professionale e promozione. L’obiettivo è quello di costruire una cultura dell’ospitalità che accomuni maggiormente ospiti e fruitori dell’agriturismo, dove ciascun sappia cosa legittimamente
chiedere e cosa aspettarsi. In tale contesto – ha aggiunto Pacetti – è anche necessaria l’approvazione di una nuova legge quadro nazionale che, nel rispetto delle autonomie regionali, ridefinisca i nuovi confini dell’agriturismo, anche alla luce della legge di orientamento che ha
dilatato le possibilità di intraprendere per chi svolge questo tipo di attività”. Negli ultimi vent’anni, è stato rilevato durante il convegno, le aziende agrituristiche sono andate affermandosi come la punta avanzata dell’imprenditoria agricola, rappresentando, grazie alla introduzione di innovazione di processo e di prodotto, quell’azienda agricola
multifunzionale che meglio rappresenta un modello di agricoltura europea. Gli imprenditori agrituristici, accanto alla tradizionale attività di accoglienza dell’ospite, hanno saputo affinare un’offerta diversificata, a partire dalla valorizzazione di una ristorazione basata principalmente sulle produzioni aziendali, fino ad offrire una gamma di servizi aggiuntivi che qualificano meglio il soggiorno in azienda. E’ oggi possibile, infatti,
organizzare nell’agriturismo attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva, escursionistica e di ippoturismo. Tutte attività finalizzate ad una migliore fruizione e conoscenza del territorio. La necessità di offrire una ristorazione di qualità, a cominciare dalle produzioni aziendali, ha contribuito alla spinta per una valorizzazione, accanto alle Dop ed alle
altre denominazioni tutelate e protette, delle produzioni tipiche tradizionali e della loro trasformazione in azienda.