Riserve marine, Greenpeace: male le siciliane

Voto positivo invece per Pianosa, Portofino e Capo Carbonara

Fondali marini al top nelle riserve marine in Italia? Per Greenpeace sono quelli di Pianosa (Livorno), Portofino (Genova) e Capo Carbonara-Villasimius (Cagliari). Le tre aree marine protette hanno ottenuto il miglior voto ("distinto") nell’ambito del monitoraggio subacqueo effettuato dall’associazione ambientalista in collaborazione con Dan (Diving action network) e Nase all’interno del Des (Divers environmental survey), un progetto di monitoraggio dei fondali marini. Sono andate bene anche Tavolara-Punta Coda Cavallo (Olbia-Tempio), Capo Caccia (Alghero-Sassari), Tor Paterno (Roma) e Ventotene (Latina), mentre si devono accontentare della sufficienza Porto Cesareo (Lecce) e le Cinque Terre (La Spezia). Negativo invece il risultato per il Plemmirio (Siracusa) e le Isole dei Ciclopi (Catania). Il dossier ‘Riserve marine ai raggi X’ ha preso in considerazione 12 parametri per valutare lo stato di salute delle aree marine protette: 4 nel gruppo tematico "stato generale", cioè presenza di mucillagini, rifiuti, reti o lenze perse, torbidità; altri 4 in "popolamento ittico", cioè presenza di cernia, corvina, dentice, sarago; infine, il "popolamento" e quindi presenza di piante come la posidonia, ma anche di alghe e gorgonie.
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