Spiagge, aumento del 300% dei canoni demaniali

Sib: pagamento insostenibile per gli imprenditori

Dopo essere stato rinviato più volte dal Governo, a ridosso dell’avvio della stagione balneare è scattato un aumento dei canoni delle concessioni demaniali, pari al 300%. La direzione centrale dell’Agenzia del Demanio, infatti, ha inviato lo scorso 13 aprile una circolare alle venti direzioni regionali sulla rivalutazione dei canoni delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo. Non essendo intervenute ulteriori modifiche normative, nella circolare si afferma che è pienamente operante con decorrenza primo gennaio 2004 la rivalutazione automatica del 300% dei canoni. Non si è fatta attendere la reazione del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. “E’ sorprendente che improvvisamente ci si accorga che i decreti non sono stati reiterati – ha affermato il presidente del S.I.B., Riccardo Borgo – Sorprende ancora di più che alla vigilia della stagione estiva e all’insediamento del nuovo Governo, che necessariamente dovrà affrontare il problema, l’Agenzia del demanio rivendichi questo pagamento che tutti dichiarano insostenibile”. Borgo, inoltre, ha ribadito che il 300% non è applicabile, in quanto in uno dei provvedimenti legislativi di proroga dei termini si è parlato chiaramente di obbligo di rideterminazione dei canoni secondo alcuni parametri indicati dai provvedimenti stessi. “Rideterminazione – ha sottolineato il presidente del Sib – non vuol dire applicazione del 300%, ma una nuova riforma del metodo di calcolo dei canoni demaniali. Abbiamo dato incarico ai nostri legali – ha aggiunto – affinché riaffermino questo concetto sia nei confronti dei Ministeri che dell’Agenzia del Demanio e su questo tema chiederemo ancora una volta l’apporto e l’appoggio delle Regioni, per prime e tutte concordi sull’inapplicabilità del vecchio provvedimento”.

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