Ue, “decisione equilibrata” di Bruxelles su Ryanair

La compagnia irlandese parla invece di disastro e annuncia ricorso

Per Bruxelles è una decisione ”equilibrata”, per Ryanair ”un disastro”: i dati dimostrano, nella pratica, che la scelta della Commissione Ue di dichiarare illegali gli aiuti ricevuti dalla compagnia aerea a basso costo dalla regione belga Vallonia segnano una tappa di arresto per Ryanair. Tuttavia, le misure annunciate oggi non mettono a rischio la strategia della ‘low cost’ irlandese di collegarsi a piccoli aeroporti regionali che offrono condizioni vantaggiose. L’esecutivo Ue ha abbandonato la linea più dura, pur giudicando contrari alle norme Ue in materia di aiuti di Stato il 25% circa dei vantaggi assegnati a Ryanair dall’aeroporto di Charleroi e dalle autorità regionali belghe. La compagnia irlandese dovrà quindi restituire integralmente 1 milione di euro ottenuto grazie alla riduzione del 50% delle tasse aeroportuali e parte dei ribassi sulle operazioni di assistenza e manutenzione a terra. Il totale del rimborso, ancora da quantificare, dovrebbe oscillare tra 3 e 5 milioni di euro. Luce verde invece per il resto degli aiuti – in totale circa 15 milioni di euro – ed in particolare a quelli destinati a ”favorire lo sviluppo e l’uso di aeroporti secondari attualmente sotto-utilizzati”, gli incentivi ”destinati ad aprire nuove rotte” e i ”contributi per finanziare la pubblicità e il marketing”. Al di là del caso specifico dell’aeroporto di Charleroi, Bruxelles è chiaramente intenzionata ad evitare un effetto domino che metta a rischio la presenza di compagnie aeree a basso costo negli aeroporti regionali dell’Ue. A tale scopo ha cominciato ad elaborare misure che permettano di mettere i paletti in futuro agli aiuti che i piccoli scali possono concedere per attirare società low-cost. ”Nei prossimi mesi – ha indicato la commissaria europea ai
trasporti, Loyola De Palacio – presenteremo una comunicazione
dedicata al settore delle compagnie aeree a basso costo”. Lo
sforzo dell’esecutivo Ue si tradurrà in una serie di linee-guida volte a stabilire ”regole uguali per tutti i giocatori in campo” ed a fare chiarezza ”sulle relazioni contrattuali tra le linee aeree e gli aeroporti, soprattutto quelli regionali”. Bruxelles regolerà la trasparenza dei contratti, la parità di condizioni tra i beneficiari, l’intensità degli aiuti (massimo 50%) e la loro durata (massimo cinque anni). Gli accordi dovranno essere notificati alla Commissione, che ne valuterà la compatibilità con le norme europee in materia di aiuti di Stato e di concorrenza. ”La decisone di oggi – ha osservato De Palacio – aiuta a chiarire il quadro all’interno del quale le due parti possono collaborare e quindi faciliterà a conclusione di un numero maggiore di accordi nell’Ue”. Tutt’altra aria si respira invece dalle parti di Ryanair, il cui amministratore delegato, Michael O’Leary, in un incontro a Bruxelles con la stampa, ha bollato come ”catastrofica” la decisione. Inalberando cartelli gialli con scritto ”Bruxelles uccide le basse tariffe”, il pittoresco patron della compagnia irlandese si è lanciato in un monologo di quasi un’ora sui pericoli delle misure dell’esecutivo Ue, definito ”l’impero del male”. O’Leary ha annunciato che Ryanair ”farà appello alla Corte di giustizia dell’Ue”, iniziativa che sarà sostenuta anche ”da molte altre linee a basso costo, aeroporti regionali e gruppi di consumatori”. Il patron ha anche indicato che la compagnia non abbandonerà lo scalo di Charleroi, anche se è possibile ”la riduzione di alcuni voli e alcune rotte”. In serata, la regione Vallonia si è detta pronta ad affiancare la compagnia nel ricorso ai giudici Ue. Per O’Leary, gli effetti delle misure annunciate oggi ”non si limitano a Ryanair e Charleroi, ma bloccheranno l’intero sviluppo delle compagnie aeree a basso costo in tutta l’Ue, e si tradurranno quindi in un disastro per gli aeroporti pubblici regionali”. La decisione di Bruxelles su Charleroi – ha aggiunto il numero uno di Ryanair – ”crea un precedente sulla base del quale già in questo momento gli avvocati di Alitalia, Air France e Lufthansa stanno già in questo momento presentando nuovi ricorsi”. Secondo O’Leary, dalle decisioni annunciate ieri dalla Commissione Ue possono scaturire ”serie ripercussioni per gli aeroporti pubblici” in Italia e negli altri paesi dell’Ue. Rispondendo alla domanda di un cronista che gli ha chiesto se la decisione della Commissione Ue avrà effetti anche sugli aeroporti italiani, l’imprenditore irlandese si è detto convinto che ”Alitalia presenterà ricorsi, io al loro posto lo farei”. ”Non vedo implicazioni per gli aeroporti di proprietà privata – ha concluso – ma non si possono escludere serie ripercussioni invece per gli aeroporti pubblici”.

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