Unionturismo, l’Italia continua a perdere terreno

Nel 2005 persi 8 Mln di presenze, 900 Mln di fatturato e 12% di posti in meno

L’ industria turistica italiana ha
perso, nel 2005, 900 milioni di euro di fatturato, circa 8
milioni di presenze che hanno portato ad un taglio occupazionale
del 12%. I dati sono dell’ Ufficio studi di UnionTurismo,
l’associazione nazionale delle aziende e degli enti pubblici e
privati di promozione e di accoglienza turistica.
”I dati – ha spiegato il presidente Gian Franco Fisanotti,
presentando lo studio che sara’ analizzato dal Consiglio
nazionale dell’ ente convocato ad Arzachena (Sassari) il primo
ottobre – evidenziano che il vantaggio competitivo delle risorse
di cui dispone l’ Italia: coste, isole, mare, gastronomia, marca
Italia, non regge di fronte a Paesi vicini come la Jugoslavia”.
Secondo lo studio di UnionTurismo, nella classifica mondiale,
l’Italia e’ scesa al quinto posto dopo Stati Uniti, Francia,
Spagna, Cina.
”Occorre – ha ribadito Fisanotti precisando che di questo si
occupera’ il Consiglio nazionale – effettuare un monitoraggio
della legge quadro n. 135 del 2001 interpretata a casaccio da
alcune Regioni specie sul tema dei sistemi turistici locali;
rilanciare le politiche di accoglienza e di promozione sia
interne che internazionali; gestire al meglio il caos
istituzionale che scaturisce dalle leggi delle Regioni sulla
organizzazione turistica locale per rendere piu’ visibile il
prodotto Italia sia nel nostro Paese che all’estero”.

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