Veneto, calo estivo del 3%

Penalizzata soprattutto la montagna

La stagione estiva ha segnalato un calo complessivo del tre per cento nelle presenze turistiche venete. E’ questo il principale dato comunicato da Federturismo del Veneto nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri a Mestre. “Questa flessione non deve destare allarmismi ingiustificati – ha sottolineato Paolo Ambrosi, Presidente di Federturismo Veneto – anche perché giunge dopo il record di 58 milioni di presenze nel 2001, ma deve spingerci ad organizzare meglio il nostro settore”. L’analisi dell’andamento stagionale, non ancora definitiva ma ormai vicina alla realtà, vede un calo di presenze in montagna, soprattutto nel mese di luglio, mentre hanno tenuto le spiagge e bene sono andate le città d’arte e i laghi. “Generalmente – ha proseguito Ambrosi – si è riscontrata la propensione a non preferire la vacanza lunga e ad evitare le spese supplementari”. I fattori che più hanno pesato negativamente sull’andamento della stagione sono stati quello meteorologico, l’aumento dei prezzi in conseguenza all’entrata in vigore dell’Euro ed i postumi dell’11 settembre. Inoltre, un mercato forte come quello tedesco è stato frenato dalla pesante crisi economica interna. I dati riguardanti il Veneto, comunque, se paragonati con quelli di altre realtà quali ad esempio la Spagna, appaiono non troppo negativi. “Queste indicazioni devono farci riflettere – ha concluso Ambrosi – ma soprattutto indurci ad attivare strumenti strategici quali un osservatorio regionale permanente che permetta di conoscere in anticipo gli orientamenti e le esigenze dei possibili clienti”.

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