giovedì, 2 Maggio 2024

157 mln passeggeri in Italia nel 2015 e Ryanair si conferma primo vettore

156.965.253 passeggeri sono transitati negli aeroporti italiani nel 2015, con un aumento del 4,5% rispetto al 2014. Lo comunica l’Enac, che ha pubblicato sul proprio sito tutti i dati sul traffico aereo dello scorso anno. L’Aeroporto di Roma Fiumicino ha superato i 40 milioni (+5,1%) e ospita oltre il 25% del totale del traffico. Seconda in classifica è Milano Malpensa con 18,4 milioni di passeggeri, in calo dell’1,2%. Sul podio, al terzo posto, entra anche Bergamo, con un balzo del 18,5%.

La graduatoria degli aeroporti prosegue con Milano Linate al quarto posto, seguita da Venezia, Catania, Bologna, Napoli, Roma Ciampino (che registra un balzo del 16%) e Palermo. Il mese che registra il maggior numero di passeggeri è agosto, mentre febbraio è il mese con il minor traffico. Leggero aumento anche del numero dei movimenti aerei (decollo o atterraggio di un aeromobile su un aeroporto) dello 0,1% rispetto al 2014, per un totale di 1.336.610 movimenti.

Per il traffico commerciale non di linea, ovvero charter e aerotaxi, l’aeroporto con maggior numero di passeggeri è Verona seguito da Malpensa e Catania.

Guardando alle varie tratte passeggeri quella Catania-Fiumicino si conferma come la più frequentata all’interno dei confini nazionali, mentre tra i collegamenti con l’estero spiccano Fiumicino-Barcellona e Malpensa-New York.

Ryanair si conferma inoltre la prima compagnia in Italia con 29,7 milioni di passeggeri, mentre Alitalia-Cai registra 22,9 milioni di passeggeri e Easyjet è terza a quota 14,3 milioni.

Per quanto riguarda unicamente il traffico nazionale, Alitalia è prima con 12,3 milioni, seguita da Ryanair con 10,2 milioni e Easyjet con 2,7 milioni. Per il traffico internazionale invece è prima Ryanair con 19,4 milioni, seconda Easyjet con 11,6 milioni e terza Alitalia-Cai con 10,6 milioni.    In ogni caso i vettori tradizionali mantengono la quota di mercato maggiore nella combinazione nazionali+internazionali con il 51,6%, mentre quelli low cost hanno il 48,38%.

 

 

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