Caro tariffe frena viaggi degli italiani, lo dice anche Istat

Colpa del carovita se nel 2023 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 52 milioni e 136mila, stabili rispetto al 2022 e ancora sotto i valori precedenti alla pandemia (-27% rispetto al 2019) (vedi indagine Istat ). La pensano così le associazioni dei consumatori secondo cui gli auemnti dei prezzi hanno comportato una contrazione delle partenze.

“Siamo di fronte ad una debacle del turismo, con le partenze degli italiani che si riducono di oltre un quarto rispetto al periodo pre-Covid, scendendo del -27% – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi -. I viaggi all’estero addirittura crollano del -35,6% rispetto al 2019, a dimostrazione di come sia sempre più difficile per i cittadini concedersi una vacanza fuori dai confini nazionali. Questo perché le tariffe nel comparto turistico sono del tutto fuori controllo e hanno raggiunto livelli insostenibili per una ampia fetta di popolazione. Un trend preoccupante che prosegue anche nel 2024, e che deve portare il Governo a studiare misure specifiche per calmierare i prezzi nel settore, affinché i viaggi non siano un lusso riservato ai ricchi ma una opportunità per tutti”.

“La perdita del potere d’acquisto dovuta all’inflazione e le bollette di luce e gas alle stelle pesano troppo sulle tasche degli italiani e finiscono per incidere sui loro spostamenti e sulle loro vacanze”, aggiunge dal canto suo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Secondo Assoutenti il calo è da imputare al caro tariffe che hanno visto nel 2023 rincari dei biglietti aerei del 38%, del 14% degli alberghi e del 16% dei pacchetti vacanza. “I forti rincari dei prezzi che hanno interessato nell’ultimo anno il settore dei viaggi hanno pesato sulle scelte dei cittadini, portandoli a tagliare la spesa per le villeggiature e a ridurre il numero di notti fuori casa – spiega il presidente Gabriele Melluso – Nel periodo estivo che va da luglio a settembre le vacanze di 4 o più notti sono calate infatti del -12,6% rispetto al 2022, e si riduce fortemente il numero di italiani che nello stesso periodo si è concesso una vacanza: 31,5% contro il 35,8% del 2022 e 37,8% nel 2019”.

Di seguito i rincari annui delle tariffe nel comparto turistico elaborati da Assoutenti (dati Istat 2023): alberghi e motel +14%, villaggi vacanza +5,7%, ristoranti +5,3%, pacchetti vacanza nazionali +16,1%, parchi divertimento +8,5%, musei e monumenti storici +3,2%, pedaggi +1,6%, parcheggi +2,4%, trasporto ferroviario +4,9%, autobus e pullman +3,4%, voli nazionali +37,8%, voli europei +16,4%, voli internazionali +10,8%.

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