Stop Schengen costerebbe fino a 18 mld all’anno: duro colpo duro a turismo

La fine di Schengen, che la Commissione Ue ha voluto mettere nero su bianco nelle previsioni economiche di primavera, potrebbe costare all’Europa almeno 18 miliardi di euro l’anno. A essere colpita sarebbe anche la mobilità dei passeggeri internazionali che conta 1 miliardo di tragitti intra-Schengen annui, e in particolare gli 1,7 milioni di lavoratori transfrontalieri europei. Qui i costi, contabilizzati in base a ritardi da 7,5 minuti a mezz’ora per ogni viaggio, andrebbero da 1,3mld sino a 5,2mld in un anno. A intervenire ci sarebbero poi gli oneri amministrativi della reintroduzione dei controlli, dal personale ai mezzi, da 600mln a 5,8mld per anno. 

Questi, però, tiene a precisare la Commissione, sono solo i costi diretti calcolati in base all’approccio metodologico del ‘valore del tempo’. Ci sono poi quelli indiretti, legati a un possibile cambiamento nei comportamenti, come per esempio una riduzione dei viaggi o una riorganizzazione della catena produttiva. Per esempio, avverte Bruxelles, “l’industria del turismo potrebbe essere duramente colpita, in particolare da un calo dei turisti da fuori Ue”.

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