Al Sud treni ancora inadeguati: denuncia di Legambiente

Foto LaPresse - Tano Pecoraro 25 Giugno 2020 Savona - (Italia) Cronaca Presentazione nuovo treno Pop Impianto Manutenzione Trenitalia nella foto: treno Photo LaPresse - Tano Pecoraro 25 June 2020 City Savona - (Italy) Chronicle Presentation new train Pop Maintenance facility Trenitalia in the pic: train

Nel Mezzogiorno d’Italia circolano ancora meno treni che al Nord, i convogli sono più vecchi – con un’età media di 18,5 anni, in calo rispetto a 19,2 del 2020 ma più elevata degli 11,9 di quelli del nord – e viaggiano su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate. Lo denuncia Legambiente nel rapporto Pendolaria 2023.

“Le corse dei treni regionali in Sicilia sono ogni giorno 506 contro le 2.173 della Lombardia, quando la popolazione in Lombardia è pari al doppio dei siciliani. Emblematico è che tra Napoli e Bari non esistano treni diretti o che esistano situazioni come quella della linea Palermo-Trapani, via Milo (chiusa dal 2013 a causa di alcuni smottamenti di terreno), della Caltagirone-Gela (chiusa a causa del crollo del Ponte Carbone l’8 maggio 2011) e della tratta Corato-Andria in Puglia (ancora inattiva dopo 6 anni e mezzo dal tragico incidente del 12 luglio 2016 che causò 23 morti)”.

La cura per il sud indicata da Legambiente si traduce con “più treni per il Meridione, elettrificazione e collegamenti più veloci potenziando in primis il servizio Intercity e integrando l’offerta di servizio lungo le direttrici principali, per garantire almeno un treno ogni ora, attraverso un servizio cadenzato e nuovo materiale rotabile”.

Per Legambiente gli assi prioritari su cui intervenire sono Napoli-Reggio Calabria, Taranto-Reggio Calabria, Salerno-Taranto, Napoli-Bari, Palermo-Messina-Catania. Servono poi collegamenti veloci e frequenti tra la Sicilia, la Calabria e il resto della Penisola e va potenziato il trasporto via nave.

Leggi il rapporto Pendolaria-2023

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