Antitrust contro Trenitalia per le sanzioni ai viaggiatori senza biglietto: l’Autorità ritiene infatti che per quel che riguarda l’attuale regime di controllo dei biglietti la procedura sia “afflittiva” perché impone al trasgressore, oltre al pagamento del prezzo del viaggio, anche una “sovrattassa” (da 50 a 200 euro) e un’ulteriore somma a titolo di “oblazione”.
E ciò anche quando i passeggeri sono impossibilitati – per forza maggiore o per disservizio imputabile alla stessa Trenitalia – a regolarizzare la propria posizione e anche a fronte di posti liberi a bordo treno. Da qui la decisione di comminare la multa da un milione di euro. Decisione contestata da Trenitalia che, evidenziando la mancata accettazione delle proprie proposte di impegni, si dice convinta delle proprie ragioni e annuncia ricorso al Tar.
Accordo raggiunto invece tra Antitrust e la società del Gruppo Fs sui rimborsi: Trenitalia ha assunto una serie di impegni che dalla primavera 2015 favoriranno i viaggiatori, tra cui rimborsi più rapidi e per ritardi di appena 30 minuti. Nel dettaglio si tratta di indennizzo con bonus (non denaro, pari al 25% del prezzo del biglietto) per ritardi di soli 30 minuti; abbreviazione da 20 a 3 giorni dei tempi di erogazione dell’indennizzo per ritardo; maggiore flessibilità nella determinazione del ritardo, con una tolleranza di tre minuti rispetto all’orario rilevato in alcune stazioni principali; introduzione del “biglietto globale” per viaggi compiuti con due o più treni. Inoltre, in caso di un ritardo che dà diritto all’indennizzo, scatterà anche l’obbligo di un avviso sonoro ai viaggiatori. L’attuale politica di rimborsi prevede un indennizzo del 25% per ritardi di 60 minuti e del 50% per ritardi oltre i 120 minuti.