Lo spazio aereo italiano, così come quello di Cipro e Grecia, è ancora troppo frammentato e non rispetta le norme della direttiva sul 'cielo unico europeo' del 2004. La Ue ha così deciso di aprire una procedura di infrazione inviando una lettera di messa in mora chiedendo l'istituzione dei cosiddetti Fab (blocchi funzionali di spazio aereo). Secondo la Commissione l'eccessiva frammentazione in Europa implica l'adozione di "rotte a zig-zag" che comportano complessivamente costi aggiuntivi per 5 miliardi di euro l'anno. La stima è basata sui costi del carburante che viene sprecato per seguire rotte meno efficienti, e non tiene conto dell'aumento dei tempi di percorrenza, dei ritardi e delle emissioni aggiuntive.
"Questa azione legale – ha detto il responsabile europeo dei Trasporti, Siim Kallas – deve inviare un messaggio politico forte circa la nostra determinazione a proseguire le riforme necessarie nell'ambito del controllo del traffico aereo in Europa. Per oltre 10 anni le nostre compagnie aeree e i loro clienti hanno dovuto sopportare ritardi e servizi non all'altezza. Non possiamo continuare così".
Per Kallas, la riforma del sistema di controllo del traffico aereo, ormai "obsoleto", è "troppo importante per i passeggeri, le compagnie aeree e l'ambiente per essere lasciata fallire".