Il 6% dei turisti lgbt mondiali sceglie l'Italia come meta per le proprie vacanze, "ma il nostro paese non è considerato apertamente una destinazione gay friendly". La città più accogliente al mondo, dal punto di vista lgbt, è San Francisco (secondo il 73%), seguono New York (38%) e Chicago (20%), mentre l'Italia non rientra "nemmeno" nelle prime dieci posizioni.
E' quanto rileva il rapporto di Community Marketing Inc. 2013, i cui dati sul segmento del turismo gay sono stati diffusi durante una conferenza stampa a Roma per presentare l'Expo del Turismo Gay, in programma a Bergamo dal 27 al 28 settembre nell'ambito della fiera NoFrills.
"Non ci sono statistiche recenti sul turismo gay in Italia, ma secondo gli ultimi dati rappresenta il 7% del fatturato complessivo del comparto turistico, circa 3,2 miliardi di euro – ha osservato Alessio Virgili, amministratore delegato di Expo Turismo Gay – le associazioni di categoria sono ferme e non sono capaci di comprendere il valore di questo comparto. In Italia sembra che le imprese abbiano paura del gay marketing, ma il consumatore lgbt (circa 4 milioni in Italia) ha una disponibilità di reddito superiore del 38% rispetto agli altri".
Secondo la ricerca, esclusi gli Usa, al primo posto della classifica mondiale delle destinazioni preferite dalle persone lgbt c'é il Canada con il 13% dei viaggiatori internazionali, seguono Inghilterra (9%), Francia e Messico (8%), Spagna (7%) e poi Italia e Germania (6%).
Il 44% degli uomini e il 43% delle donne si rivolge a operatori turistici e albergatori che siano apertamente gay friendly, "chiaro messaggio", secondo i promotori dell'Expo del Turismo Gay, "per le aziende che vogliono uscire dalla crisi e sono in cerca di nuovi mercati".
Un terzo degli uomini e delle donne nel 2012 ha aumentato gli acquisti di viaggio; sono preferiti luoghi caldi (67% uomini, 66% donne), mete culturali (54%; 51%) e località balneari (53%;49%). Nel 2012 il segmento turistico lgbt mondiale ha investito in viaggi 165 miliardi di dollari netti, indotto escluso. In un periodo di analisi di 5 anni, si rileva che il viaggiatore gay spende normalmente il 57% in più di un normale viaggiatore per lo stesso soggiorno e a beneficiare sono soprattutto gli alberghi dove i gay spendono il 75% in più.