Assoturismo: imprese allo stremo mentre politica non decide

E Albonetti lancia provocatoriamente l’idea di un’Agenzia delle Uscite

"Se non sono sufficienti a scuotere la politica nemmeno i gesti estremi di tanti imprenditori che rinunciano alla loro stessa vita, piegati dall'onta e dalla vergogna di difficoltà insormontabili, cosa altro deve accadere". Sono le parole di Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti, che commenta così il suicidio dell'albergatore eoliano Edoardo Bongiorno. "Al cospetto di una classe imprenditoriale allo stremo, di famiglie alla fame, di lavoratori che non sanno se e quando raggiungeranno la pensione, di una disoccupazione giovanile ai massimi storici – osserva – la classe politica continua in un insensato e colpevole teatrino, senza peraltro decretare la fine della micidiale politica del rigore".
"Non si può pensare – aggiunge Albonetti – che l'impresa svolga il suo ruolo di produttore di beni e servizi, di creatore di posti di lavoro, di soggetto deputato alla creazione e diffusione di ricchezza, se continua ad essere piegata sotto il peso di una tassazione indegna di uno Stato fiscalmente civile, di un costo contributivo del lavoro proibitivo, di un deficit infrastrutturale grave, di una giungla normativa e giudiziaria inestricabile. L'impresa va posta al centro dello scenario economico e ripristinato quell'utile ormai scomparso, abbassando da subito e drasticamente il carico fiscale e rendendolo quanto meno in linea con i competitor sul mercato globale. La stessa cosa vale per il costo del lavoro, il costo delle utenze e quelle dei tributi locali. Per ottenere questo servono risorse – precisa il presidente di Assoturismo – ed allora si crei una ‘Agenzia delle Uscite' così che, con lo stesso rigore con cui si persegue il controllo delle entrate, si studi ogni minimo dettaglio per diminuire il costo complessivo dell'apparato pubblico, in modo da liberare risorse da impiegare per recuperare competitività e riavviare la ripresa".

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