sabato, 23 Novembre 2024

Dopo allerta tsunami solo disagi per i turisti italiani

Federvaggio e Fiavet assicurano: solo un po’ di paura. Nessuna disdetta sulle prenotazioni

Situazione sotto controllo nei Paesi dell'Oceano Indiano colpiti ieri dall'allerta tsunami dove sono presenti alcune decine di migliaia di italiani in viaggio. "Nonostante la crisi – spiega Alberto Corti, direttore di Federviaggio – sono molti coloro che, in questo periodo di vacanze pasquali, decidono di trascorrere in quelle località un periodo di vacanza". Tuttavia, assicura Federviaggio, tutti i turisti che si trovavano nei 26 Paesi ai quali è stato esteso l'allerta tsunami (poi cancellato), non hanno avuto conseguenze, semmai alcuni disagi, durati circa 4 ore. "Sono stati infatti trattenuti – afferma Corti – in zone più all'interno. Questo è avvenuto per esempio in Thailandia, dove alcuni turisti, che si trovavano in strutture prospicienti il mare, sono stati spostati per alcune ore". 
In Indonesia, le isole verso le quali si dirigono i turisti sono Bali e Lombok, meta di un turismo di lusso o di viaggi di nozze; né Bali né Lombok sono state colpite dallo tsunami. Quanto a Sumatra, l'isola è sempre stata oggetto di un turismo di elite, spesso non organizzato ma dallo tsunami del 26 dicembre 2004 ancor di più Sumatra non è oggetto di programmazione turistica da parte della gran parte dei tour operator. 
"Un po' di paura ma notizie confortanti" sui turisti presenti nelle zone colpite dell'allarme tsunami e partiti con tour operator legati alla Fiavet. "Abbiamo contattato i tour operator maggiori – spiega il presidente Fortunato Giovannoni – che hanno portato turisti a Phuket e a Bangkok. Un tour operator ha 80 persone a Phuket, un altro ha alcuni turisti individuali, un terzo ha una decina di viaggiatori a Bangkok. L'aeroporto di Phuket ha riaperto e non sono arrivate notizie di difficoltà particolari".
Nessun problema particolare né richieste di cancellazione sono giunge ai Viaggi del Mappamondo, che opera, tra l'altro, nell'Oceano Indiano, in Malesia, in Polinesia, e in Oriente. "Non ci risultano problemi ai nostri gruppi – spiega Andrea Mele, amministratore delegato e presidente dei Viaggi del Mappamondo – alcuni agenti di viaggio hanno chiamato per chiedere informazioni, mentre dai clienti non sono arrivate disdette".  

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