Dopo la primavera araba, l'Egitto puntava tutto sull'estate 2013 per la definitiva ripresa del suo turismo. La crisi politica, che ha portato al golpe militare con la destituzione del presidente Mohamed Morsi, rischia di compromettere le speranze di ripetere il record di visitatori (14 milioni) registrato nel 2010. A fine aprile le prenotazioni negli hotel del Mar Rosso per l'estate avevano superato l'80%, mentre al Cairo hanno raggiunto il 45%. Tutto sembrava filare liscio ma la nuova crisi politica ha ribaltato la situazione.
Con un avviso sul sito 'Viaggiare Sicuri', La Farnesina "ha sconsigliato" i viaggi al Cairo, Alessandria, Suez, Ismailia, Port Said e nel delta del Nilo e di evitare il Nord Sinai mentre nelle zone più turistiche sul mar Rosso (come Sharm) e Alto Egitto (Luxor) non ci sono "criticità", anche se si consiglia di evitare escursioni fuori dai resort.
Secondo i dati di Astoi, sono 76mila le partenze dall'Italia verso il Mar Rosso previste per luglio. "I nostri soci non ricevono richieste di cancellazione, ma la situazione è fluida e siamo alla finestra per vedere come vanno le prenotazioni future", spiegano dall'associazione.
Tra l'altro fino allo "sconsiglio" ufficiale da parte della Farnesina, che per il Mar Rosso non c'é, in situazioni di instabilità politica gli operatori turistici – spiegano dall'associazione – vengono incontro ai viaggiatori con "riprotezioni" su altre mete o slittamenti delle partenze, ma non sono previsti rimborsi per i viaggi. Il fatto che nell'annuncio diffuso dalla Farnesina si consigli invece di evitare le escursioni fuori dai resort verso le città non preoccupa gli operatori: di solito si prenotano sul posto, e si possono proporre delle alternative ai turisti.
E tra i turisti italiani in partenza per Sharm el-Sheikh non sembra dominare troppa preoccupazione. nasconde dei timori mentre quasi tutti hanno preso a cuore le raccomandazioni della Farnesina. Nessuno, per il momento, ha rinunciato al viaggio e alla vacanza nella meta del Mar Rosso. Solo qualche voce isolata non "abbiamo recepito le indicazioni della Farnesina, ovvero di non avventurarsi da soli nel deserto, di usare solo i tour operator per le gite e restare nei resort".
Polemica invece la posizione Federconsumatori e Adusbef: "stupisce che in questi giorni la Farnesina formalizzi uno 'sconsiglio' solo per alcune località dell'Egitto inadatte per motivi di sicurezza a essere frequentate da turisti italiani. Quello che noi riteniamo alla luce degli ultimi gravissimi avvenimenti, è che lo 'sconsiglio' venga formalizzato per l'intero paese egiziano. Questa formalizzazione permetterebbe ai i turisti di poter usufruire di diverse alternative senza penali sia in altre località o in altre date concordate con il TO, oppure in mancanza di soluzioni alternative della rescissione, con recupero di quanto versato per il contratto stipulato".